CASERTA. Comincia in salita l’esperienza della terna commissariale alla guida dell'Asl Caserta.

Giuseppe Matarazzo e i suoi vice Pasquale Di Guida (sub commissario sanitario) e Anna Iervolino (sub commissario amministrativo) si troveranno subito a fare i conti con l’sos tumori.

I dati Istat sull’insorgenza delle patologie tumorali, incrociati con quelli dei controlli di prevenzione, per la provincia di Caserta sono, per usare un eufemismo, allarmanti.

A quanto sembra, infatti, il 30% dei pazienti che si sottopone allo screening per il tumore al colon o al retto e il 30% delle donne che effettuano controlli per la mammella e l’utero risultano affetti da cancro. Si tratta di percentuali allarmanti che impongono un piano d’azione immediato sia da parte della Regione Campania che da parte dello stesso commissario dell’Asl.

A chiederlo con forza è il segretario della Funzione pubblica della Cisl Nicola Cristiani che sottolinea come sia necessario riprogrammare l’oncologia a trecentosessanta gradi in provincia di Caserta con interventi straordinari da effettuare appositamente sul nostro territorio.

«Si parla di Terra dei fuochi, di zona a rischio, ma nessuno si pone il problema di mettere in campo una strategia d’intervento mirata per potenziare la prevenzione e la cura dei tumori - ha sottolineato Cristiani - è indispensabile mettere in campo un ragionamento che sia calmirato sulla provincia di Caserta. Investimenti e strutture non possono essere inquadrate in nessun discorso regionale o nazionale se davvero vogliamo che si affronti la situazione in maniera energica».

Per far fronte a questa situazione Cgil, Cisl e Uil sia della Funzione pubblica che confederali hanno organizzato per il prossimo 5 febbraio una manifestazione che prenderà le mosse dalla stazione di Caserta per poi arrivare in piazza Duomo dove, all’interno della cattedrale sarà celebrata una messa per commemorare “i caduti” di tumore.

Ma cosa serve oggi alle strutture sanitarie di Terra di lavoro?

«Sicuramente un numero di posti letto elevato per pazienti oncologici - ha sottolineato Cristiani - inoltre è indispensabile potenziare la prevenzione dal momento che le nostre strutture, nonostante parliamo di eccellenze assolute, non sono in grado di soddisfare le esigenze del nostro territorio».

Per lo screening del colon e del retto Marcianise rappresenta uno dei centri di maggiore qualità a livello assoluto, così come il distretto di Caserta e la brest unit dell’ospedale San Sebastiano per il controllo della mammella e dell’utero.

«Non sono, però, sufficienti - ha sottolineato Cristiani - in un territorio che ha il triste record di avere un’incidenza di mortalità elevatissima anche nella fascia dei bambini, quella, cioé tra gli 0 e i 14 anni». Cristiani rispetto alla vicenda tumori fa delle considerazioni anche di ordine politico legato alla nomina dei commissari che, con buona probabilità, prenderanno possesso lunedì dei loro uffici nell’azienda sanitaria. «La vicenda tumori si affronta con la programmazione - ha sottolineato - che non può essere messa in campo da chi arriva con un mandato a termine ed è quindi, costretto a badare più che altro all’ordinaria amministrazione dell’ente. Matarazzo resterà in carica solo pochi mesi e, quindi, non viene messo nelle condizioni di operare al meglio su questo fronte». Cristiani chiude con una riflessione sulla Terra dei fuochi e sui prodotti del nostro agro-alimentare.

«L’incidenza delle patologie tumorali non può essere fatta coincidere con le nostre eccellenze a cominciare dalla mozzarella - ha spiegato il segretario generale della Funzione pubblica della Cisl - quello che mangiamo è eccellente e va difeso. In questa fase, invece, la battaglia da condurre è legata a investimenti in strutture oncologiche. Come Cgil, Cisl e Uil siamo impegnatissimi su questo fronte, speriamo che anche i consiglieri regionali della provincia di Caserta colgano l’importanza di tale battaglia e se ne facciano carico».