CASERTA. «Discontinuità negli uomini e nei metodi»: fissa le coordinate della sua campagna elettorale il candidato alle primarie Enrico Tresca nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso la sede di Rifare l’Italia in via Giotto.
«La città ha bisogno di aprire una stagione nuova che non può partire da chi negli ultimi venti anni non ha saputo amministrare i processi facendo perdere diverse occasioni a Caserta – ha spiegato – la nostra è una valutazione strettamente di ordine politico, non rispetto alle persone, ma su quello che hanno raccolto. E’ noto a tutti che negli ultimi anni ci sono stati dei gruppi organizzati che sono passati da una coalizione all’altra determinandone il successo elettorale. Oggi siamo in un’epoca storica, dove il vincere a tutti i costi non può essere il punto di partenza di alcun ragionamento. E’ necessario mettere in campo una progettualità nuova che parta dal settore dei beni culturali e dalla valorizzazione degli emicicli della Reggia, da politiche sociali in grado di rispondere alle esigenze della collettività. Non bisogna dimenticare che per una gestione discutibile di questo settore, abbiamo perso finanziamenti e servizi. Non dobbiamo dimenticare che per il Più Europa siamo passati da un finanziamento di 100 milioni ad uno di trenta che si è concretizzato con la realizzazione di tre strade… ».
La discontinuità passa, ovviamente, per l’organizzazione delle primarie e per l’individuazione della coalizione che dovrà portare avanti il soggetto di centrosinistra. «Pensiamo ad un contenitore con Sel, Partito socialista riproponendo lo schema del centrosinistra classico – ha aggiunto – noi siamo pronti ad allargare a chiunque rappresenti la discontinuità che noi riteniamo indispensabile. Certamente, non è immaginabile che alle primarie possa essere candidato chi ha fato l’assessore della giunta Del Gaudio solo perché bisogna aprire ad altre sigle… ». Tresca sottolinea come al momento siano quattro i candidati impegnati nelle primarie del Pd e che, probabilmente, la strada di consultazioni interne, allo stato è la più perseguibile. «Personalmente, fermo restando l’impegno profuso sino ad oggi, non sono innamorato dell’idea della candidatura – ha sottolineato il medico – se riuscissimo a trovare una figura terza in grado di fare sintesi e di rappresentare quella discontinuità imprescindibile per Caserta, sono pronto a fare un passo indietro».