19:38:50 "...la donna ha le chiavi delle chiese; si sono fatti anche appuntamenti di camorra in queste chiese: una volta io stesso ho accompagnato Patrizio Bosti (boss dell' Alleanza di Secondigliano, ndr) per un appuntamento con Giuseppe Ammendola nella chiesa di San Giovanni e Paolo.

Il fatto risale a quando accompagnavo Bosti a firmare".A parlare, con gli inquirenti della DDA, il 6 luglio 2021, è il collaboratore di giustizia Teodoro De Rosa, che ha contributo in maniera determinante - come riporta Il Mattino - a fare luce su uno spaccato inquietante che vede addirittura la camorra strumentalizzare le funzioni religiose, come le feste organizzate per celebrare i santi e la Madonna e le questue, per chiedere il "pizzo" a commercianti e condomini.

La donna a cui il collaboratore di giustizia fa riferimento, che ha chiavi delle chiese, è la suocera di tre boss dell' "Alleanza di Secondigliano": Patrizio Bosti, Francesco Mallardo ed Eduardo Contini. De Rosa spiega che le questue per la Madonna dell'Arco, festività a Napoli, vengono organizzate "...già parecchi mesi prima della festa canonica, che cade intorno a Pasqua..." perché "...commercianti nonché condomini devono versare obbligatoriamente come 'pizzo'; è ulteriore rispetto alle somme a titolo estorsivo già imposte. Mi spiego: i condomini sono costretti a iscriversi all'associazione religiosa e per questo pagano una quota fissa; poi, devono versare la questua in occasione di ogni processione.

Allo stesso modo, i commercianti versano sia la quota fissa sia all'associazione religiosa sia la questua in occasione del singolo rito...". De Rosa spiega che ciascun referente di zona ha una cappella "... e che i soldi raccolti vanno alle famiglie del mafioso di riferimento della cappella.

Per cui capita che una singola processione faccia più soste dinanzi a diverse cappelle e così raccoglie il denaro destinato alle diverse famiglie mafiose a cui sono riferibili le singole cappelle votive...", le bandiere da usare durante le processioni recano i nomi delle varie famiglie mafiose, come Bosti, Contini e altre, bandiere, dice Teodoro De Rosa, rispondendo alle domande degli inquirenti "...sono conservate nelle chiese, gestite dai preti...".