21:51:28 CASERTA. Il cosiddetto boschetto di Centurano è salvo: la Regione Campania ha riconosciuto la monumentalità degli alberi presenti all’interno dell’area che si trova in via Giulia. La Soprintendenza, a sua volta, ha recepito tale istanza provvedendo a bloccare i lavori avviati dai proprietari che, come noto, vogliono realizzare una villetta e una pizzeria.

All’interno del cosiddetto boschetto ci sono, infatti, due vasche vanvitelliane oltre ad una serie di piante rare che trovano i loro omologhi solo nel giardino inglese della Reggia di Caserta.

E’ il caso dell’albero della canfora di cui a Caserta è presente solo un altro esemplare a palazzo Reale, nel giardino inglese, che nel 1989 il ministero dell’agricoltura ha definito come albero monumentale.

La commissione alberi della Regione Campania ha definito tale albero come monumentale chiudendo un percorso che aveva visto anche un ricorso al Tar promosso dall’avvocato Paolo Centore per conto del comitato spontaneo nato nel quartiere per l’ottenimento del vincolo storico per l’intera area. Non c’è solo la canfora a meritare attenzione all’interno dello spazio prospiciente al Parco Schiavone. Come arbusti rari, che hanno un valore storico-artistico-ambientale, ci sono anche l’aranaucariae bidwilli e cunninghanli, le palme di whashintonia e le phoenix cariensins. La monumentalità degli alberi presenti all’interno del boschetto di Centurano arriva dopo l’istruttoria promossa dal consigliere comunale socialista Gianluca Iannucci già al termine della precedente consiliatura. Quando Iannucci ha proceduto ad avviare questo percorso, il Comune di Caserta ha provveduto a comunicare alla proprietà tale operazione invitandola a non andare avanti nei lavori sino a quando non ci sarebbe stato un pronunciamento sulla monumentalità degli arbusti presenti nello spazio di via Giulia.

In tutta risposta, la proprietà ha diffidato il Comune di Caserta ed è andata avanti nel progetto che lo stesso ente di Palazzo Castropignano aveva proceduto ad approvare prima che partisse la mobilitazione per salvare le piante storiche.

Ad attestare la monumentalità delle piante una perizia dei tecnici della Regione.

«Il boschetto rappresenta un pezzo della storia della nostra comunità ed è quindi giusto che venga preservato con tutti gli strumenti a nostra disposizione - ha specificato il consigliere di maggioranza - la Regione e poi la soprintendenza non hanno fatto altro che ratificare una cosa di cui noi tutti siamo stati sempre convinti e per la quale ci siamo battuti con convinzione e determinazione».

Nelle prossime ore ci sarà una perizia sul cantiere per valutare se nel corso dei lavori siano stati rispettati gli arbusti presenti nell’area.

Ad ulteriore riprova del grande interesse che ha quell’area, va evidenziato come il boschetto che si trova all’interno del Parco Schiavone, alle spalle della fontana di Centurano, altro bene di interesse storico, viene descritta all’interno del romanzo di Matilde Serao Fantasia.

"Fantasia" fu il primo romanzo lungo scritto dall’autrice nel 1883, il suo romanzo meglio costruito e il più fortunato. Il libro ebbe un buon successo di vendite e la popolarità della scrittrice aumentò.

Le prove documentali del valore del boschetto sono diverse. Significative anche quelle che la stessa Soprintendenza cita in risposta ad un ricorso presentato dall’avvocato Centore per l’ottenimento del vincolo storico.

«L'insieme di interesse storico architettonico costituito dal giardino recintato, fontane private e pubbliche presenti in Centurano sul margine della via pubblica, denominata via Giulia è quanto resta di un complesso di proprietà e residenze che si andarono costituendo nei borghi intorno alla nuova città di Caserta, successivamente alla costruzione del Palazzo Reale – si legge in un passaggio del provvedimento della soprintendenza -

La tradizione supportata da un'ampia messe di documentazione d'archivio attribuisce a Michelangelo Viglia titolare dal 1795 di una concessione di acque da derivare dall'acquedotto Reggio dal ramo detto di Tuoro.

Di tale donazione e della successiva condivisione di tale privilegio con i cittadini del borgo e con i viandanti, è una piccola epigrafe posta sul fronte della fontana pubblica»

In quella piccola porzione di strada c’è uno spaccato della storia di Caserta.

«Michelangelo Viglia personaggio molto in vista nel primo trentennio del secolo XIX, con il titolo di Aiutante di Camera – si legge ancora – ebbe grande peso presso la Corte, in particolare durante il regno di Francesco I, il quale assegnò a lui il compito di amministrare le risorse finanziarie per le spese correnti sotto la supervisione del Ministro delle Finanze, nel corso del viaggio, che la corte affrontò al fine di accompagnare (a principessa verso le nozze in Spagna. Quasi in contemporanea, al Viglia fu assegnala anche l'onorificenza di Cavaliere di Carlo III con il diritto di fregiarsi del titolo di Commendatore».

A difesa del boschetto di Centurano c’è anche una petizione su change.org “Salviamo il Boschetto di Centurano (Caserta), no alla pizzeria!” che ha raccolto già 775 adesioni.