Cari amici, come sempre mi confronto con voi sui temi di attualità locale.

Ieri sera leggendo la notizia, e vedendo le foto dell'incendio, pare doloso, al PalaMaggiò, ho avuto per un attimo una strana sensazione, amarezza mista a delusione, rammarico e rabbia in un mix esplosivo.

In pochi secondi, come un film d'amarcord, ho ripercorso gli splendidi momenti passati in quel palazzo, che un grande uomo, casertano vero, Giovanni Maggiò, ha voluto costruire e donare metaforicamente alla nostra città.

La gratitudine e la riconoscenza, si sa, non sono di questa terra, ma io con stima e rispetto , lo ringrazio a nome della nostra Terra di Lavoro.

Ci ha portato, dove tanti, ancora oggi, non hanno idea e opportunità, lì ho potuto gioire con la mia squadra del cuore, la JuveCaserta.

A distanza di anni, posso con certezza affermare, che tante squadre non hanno un palazzetto di quel livello, ancora  oggi, in serie A di basket. La decadenza del PalaMaggiò, purtroppo, è metaforicamente parlando, il simbolo di una provincia che negli anni, da cosiddetta Brianza del Sud, per tenore di vita e sviluppo economico, è arrivata ad occupare gli ultimi posti delle classifiche nazionali annuali, in modo ormai cronico. La valenza del capoluogo, ai minimi termini, non più faro e fulcro, vettore volano, di un territorio, da troppo senza guida e dignità.

Una classe dirigente autoreferenziale, fatta di servi sciocchi e giullari, ha reso una cattedrale nel deserto la nostra Caserta, distinta e distante ,  cartolina ingiallita e un pò retrò, della bella  città che potrebbe essere.

In giro per il mondo, ci conoscevano per l'unicità del Palazzo Reale Vanvitelliano, la mozzarella dop, e ad un certo punto, della nostra storia recente , per la squadra di basket bianconera, unica del Sud, Campione d'Italia,  che aveva nel PalaMaggiò la sua , nostra, splendida Reggia del basket.

Amo ricordare con affetto, che sin da piccolo , con mio padre prima, mio fratello dopo, mio figlio Mario infine, adoriamo  il basket, tifiamo la canotta bianconera, sin dal palazzetto di Viale Medaglie  d'Oro, curva dell'orgoglio di essere meridionali, fino al  PalaMaggiò, che portiamo nel cuore, e dove fino a due anni fa, in curva Ancillotto, abbiamo tifato per i nostri colori.

Per tanti sarà nulla, per molti patetico banale ricordo , per noi solo casertanità, mai campanilismo strumentale e superfluo,  sempre valore aggiunto e amore per la nostra terra.

#PALAMAGGIO'NEINOSTRICUORI

Umberto Marzuillo