12:50:13 “La Campania continua ad essere in zona rossa,  da un anno, ormai, i consumi sono in forte calo,  i mercati sono chiusi e gli operatori stanno trovando enormi difficoltà per il loro sostentamento – questo l’amaro sfogo del presidente provinciale Sebastiano Bernardo e del vicepresidente Giuseppe Amoroso.  

"Siamo rispettosi per ciò che sta accadendo, per le tante vittime, siamo ancora oggi molto preoccupati per l’emergenza sanitaria e restiamo disponibili al sacrificio delle chiusure. Doveva essere un lockdown per sconfiggere il Covid-19, per evitare contagi e morti, ma dobbiamo constatare che il sacrificio fatto dagli operatori ambulanti è reso vano dai mancati controlli, continuiamo a registrare infatti tanti assembramenti ingiustificati e tante persone in strada senza un valido motivo”".

"Lanciamo un forte appello al Presidente della Regione Campania e a tutte le istituzioni impegnate in questa battaglia, richiediamo fortemente la riapertura immediata dei mercati, con le dovute misure di prevenzione anti Covid-19 lasciando lavorare, per quel poco che sarà gli operatori.

Nonostante la chiusura dei mercati i contagi non sono calati, ciò vuol dire che il problema non è il commercio ambulante – spiegano Bernardo e Amoroso - Non si può andare oltre, il Governo deve riaprire i mercati altrimenti ci sarà una catastrofe commerciale in una territorio dove il commercio ambulante rappresenta una considerevole fonte di reddito per migliaia di famiglie. Il prolungamento delle chiusure rappresenta una vera iattura  e gli operatori sono pronti a scendere in piazza”.

La Confesercenti Provinciale di Caserta, prenderà parte poi con una propria delegazione al flash mob del 26 Marzo 2021 in piazza Carlo di Borbone a Caserta.

L’evento è stato organizzato dal Movimento Insieme per il Wedding che nella stessa data ha organizzato l’evento nelle principali piazze d’Italia.

Confesercenti Caserta, dunque, comunica il proprio appoggio alla manifestazione ed i componenti della delegazione dell’organizzazione datoriale osserveranno scrupolosamente tutte le disposizioni e regole in materia di Covid 19.

Il mondo del wedding è molto variegato e finisce per essere invisibile. Eppure, fanno riferimento a questo settore i negozi di abiti da sposo e da sposa, catering, ristoranti, location, liste nozze, wedding planner, agenzie di viaggio, agenti di commercio, fotografi e videomaker, addobbi floreali, bomboniere, oreficerie, intrattenimento musicale e D.J. e make up e hair styling.

L’iniziativa “Insieme per il wedding”

Ovviamente chiedono di poter lavorare perché hanno strutture da mantenere, attrezzature, tasse, affitti, leasing e quant'altro e senza supporto di nessuno e soprattutto senza una previsione certa per la ripartenza, rischiano la chiusura definitiva. Da qui l’iniziativa “Insieme per il wedding” che, in contemporanea, interesserà, tante ciàà lungo la Penisola

La crisi dovuta al Covid

«Il settore wedding – spiega Salvatore Petrella, Presidente Provinciale di Confesercenti Caserta - è uno tra i comparti più colpiti dalla crisi collegata all’emergenza da Covid 19 sia perché ha dovuto fare i conti con l’immediata chiusura di tutto ciò che generava assembramento e/o raggruppamento di persone, ma anche per il successivo restringimento numerico di presenze (per i matrimoni) che ha finito per bloccare le celebrazioni per il 90%». Qualche numero può dare l’idea di cosa stiamo parlando. Nel 2019, in Italia si sono svolti oltre 360mila eventi privati di medio-grandi dimensioni (ossia, con almeno 40 partecipanti). Il comparto wedding/cerimonie conta, nel padovano, come abbiamo detto, oltre 2mila attività per un totale di circa 20mila lavoratrici e lavoratori assunti stabilmente e oltre 3mila lavoratori stagionali durante i mesi più richiesti nei quali si celebrano più cerimonie (da metà primavera a inizio autunno). «Purtroppo – conclude Petrella – le varie  diposizioni nazionali che hanno introdotto ristori e altre misure di sostegno economico e finanziario a favore degli operatori economici maggiormente colpiti dall’emergenza e dalle misure di contenimento non hanno incluso gli operatori del settore wedding/cerimonie/event tra i beneficiari».