SANTA MARIA CAPUA VETERE. «Mi candidai alla carica di sindaco a Santa Maria Capua Vetere con l’entusiamo di chi vorrebbe fare qualcosa per la propria città e speravo, che pur stando all’opposizione, avrei comunque potuto contribuire alla crescita. Purtroppo mi accorsi ben presto che nulla era possibile perché mancava la cosa più importante ‘la politica’. Una maggioranza spuria, formata da elementi di destra (Mattucci) e di sinistra, uniti soltanto da interessi di bottega e da personalismi dovuti forse a ripicche personali. Un’amministrazione incompetente ed evanescente che nulla ha prodotto per la città. La consiliatura è stata caratterizzata da continui cambi di casacca e da sconvolgimenti di fronti che comunque non hanno modificato lo squallido scenario. Assessori quasi del tutto sconosciuti al consiglio, che si sono succeduti, addirittura qualcuno proveniente dall’opposizione. Un ‘ribaltone’ è possibile, quando ci sono i presupposti politici, ma i cambi singoli rappresentano solo opportunismo del momento. In questo quadro deprimente si è inserito il comportamento della minoranza. Inizialmente ho tentato di far ragionare politicamente il consiglio con interventi mirati, ma inutilmente; in seno all’opposizione si sono iniziate a delineare linee più tendenti a guardare al futuro politico di ognuno che al momento attuale, ma soprattutto l’opposizione è stata completamente lasciata a se stessa dai partiti di riferimento.
Io stesso ho avuto enormi difficoltà nel ricercare un dialogo con forze politiche che mi avevano sostenuto alle elezioni. Oggi assistiamo all’inverosimile, maggioranza inesistente, opposizione frastagliata e senza idee chiare e la città soffre ed è costretta a sentir parlare esclusivamente dei tanti aspiranti candidati che si propongono in varie salse, senza un quadro politico ben chiaro e con proclami in politichese. La responsabilità è di tutti, ma in particolare di coloro che hanno consentito questa situazione. Mi riferisco al presidente del Consiglio Mattucci che accettò quel patto scellerato politicamente e del collega Stellato, ottimo amico e professionista, al quale probabilmente è sfuggita di mano la gestione all’interno delle forze dio sinistra; lasciamo stare i vari ‘cani sciolti’ che hanno consentito o consentino di tenere in vita oggi l’amministrazione; non sono i voti che valgono, è come si utilizzano i voti che in politica si deve valutare. In tutto questo forse proprio il sindaco Di Muro ha meno colpe, ha offerta la propria amministrazione alle varie forze politiche, ma alla fine il tutto si è rivelato un ‘pastrocchio’ deleterio per la città. Non vedo bene il futuro, sento tanti nomi, tante sigle, ma sento soprattutto tanti personalismi e sete di potere, ma null’altro.
Io sono al di fuori da tempo dalla politica attiva e da partiti di riferimento; ho già escluso qualsiasi partecipazione alla competizione elettorale, ma sono a disposizione della città qualora vi sia un progetto serio ed al di fuori delle logiche che hanno accompagnato questa consiliatura. Partecipo ai consigli comunali ed intervengo più che altro per rispetto ai migliaia di cittadini che mi hanno votato, ma sinceramente i miei interventi, di natura prettamente politica, lasciano il tempo che trovano, sia per la mancanza di interlocutori, sia per le beghe personali e gli attacchi personali che nulla hanno a che vedere con la politica.
Abbiamo avuto l’occasione, come opposizione, di sfiduciare il sindaco e non ci siamo riusciti, non voglio neppure immaginare che sia stato per volontà occulta di qualcuno; pare che vi sarà una nuova prova di coesione; io sono pronto e disponibile, ma nel caso di nuovo inceppo sono pronto a trarne le conseguenze.
Federico Simoncelli, consigliere comunale di Santa Maria Capua Vetere