CASAGIOVE. Ad un anno di distanza spunta di nuovo l’antenna a Via Mazzocca. E così è rimontata immediatamente la protesta dei cittadini. È stata avviata anche una raccolta di firme contro il traliccio alto trenta metri. Nella lettera in procinto di essere inviata agli organi competenti e destinata all’attenzione di ogni cittadino si chiede che venga realizzata lontano dalle abitazioni.
Come l’anno scorso gli abitanti della Zona Nord della città si sono autoconvocati in un’assemblea pubblica per decidere le eventuali azioni legali da intraprendere. A dicembre scorso era stata inviata una lettera all’attuale sindaco pro tempore per scongiurare l’esecuzione dei lavori.
La missiva riportava in calce il seguente testo: «Al Signor Sindaco della Città di Casagiove. I sottoscritti abitanti in località Mazzocca, con la presente, rappresentano alla S.V. che sul suolo di proprietà della sig.ra Rosa Russo, ubicato in via San Prisco n° 44 esattamente all’incrocio di via San Prisco e via Tifata, probabilmente si sta istallando un traliccio per telefonia mobile.
Al riguardo, i sottoscritti chiedono se il Competente ufficio comunale abbia rilasciato regolare autorizzazione.
In caso positivo, per scongiurare l’esecuzione di suddetti interventi, chiediamo alla S.V. quale iniziativa intende porre in essere. I sottoscritti anticipano che intraprenderanno qualsiasi azione anche legale affinché non si realizzino tali interventi che compromettono gravemente la salute pubblica. I sottoscritti inoltre rappresentano che la sig.ra Russo abbia realizzato un varco con cancello scorrevole, privo certamente di autorizzazione. Fiduciosi in un suo sollecito intervento porgiamo cordiali saluti». Poiché la politica ha fatto orecchie da mercante, questa volta gli abitanti della zona hanno preferito rendere pubbliche le loro preoccupazioni tramite la stampa e far così sensibilizzare tutta la cittadinanza al problema da loro vissuto. Nei mesi scorsi si era chiesto di dotare la città di un piano per la localizzazione sul territorio comunale degli impianti di radioelettrici e di telefonia mobile, onde scongiurare che le antenne potessero sorgere in prossimità di abitazioni e, come in questo caso, presso una scuola ed un centro ospedaliero. In questi giorni verrà presentata alle autorità competenti una raccolta firme per revocare l’autorizzazione dell’installazione della suddetta antenna. Dopo un anno dalle prime proteste a cui seguirono l’intervento dei vigili urbani e la sospensione dei lavori si concreta irrimediabilmente la protesta dei residenti di via Marconi, Via San Prisco e Via Caccioppoli contro la realizzazione di una stazione radio base per telefonia cellulare da parte di una compagnia di telefonia mobile in un terreno privato nell’immediata periferia di Casagiove ma con alta densità abitativa.
Gli stessi promotori del reclamo ci tengono a ribadire che non si oppongono alla realizzazione delle antenne a prescindere, sanno che senza di esse non si potrebbero utilizzare comodamente i cellulari, ma semplicemente chiedono che nel fare delle scelte riguardanti la salute dei cittadini si debba agire con prudenza mettendoli a conoscenza di ogni rischio.
Secondo questi il progetto andrebbe concordato con la cittadinanza nei tempi, nei modi e nei luoghi (ben lontano dalle case).
Solo molti anni fa, quando ancora si invitava ad utilizzare l’eternit, quale materiale innovativo e resistente, di cui non si conosceva ancora gli effetti gravi, tragici ed irreparabili che avrebbe potuto causare alla salute delle persone per il particolare materiale che lo compone, l’amianto, un solerte amministratore si impose affinché dalla nostra città venisse bandito.
Oggi, nonostante ognuno abbia nella propria tasca un telefono cellulare e che questo per poter funzionare abbia la necessità di un punto di ricezione, ribadiscono che non si possa permettere l’installazione delle antenne sulle case e/o in zone densamente abitate.
Luigi Di Costanzo