SANTA MARIA CAPUA VETERE. Giovanni Calabrò, segretario cittadino dei Giovani Democratici, l'esperienza di Biagio Di Muro è agli sgoccioli e già si preparano le prossime comunali, che ruolo si ritaglierà all'interno del Pd l'organizzazione giovanile?
«Il nostro impegno alle comunali del 2016 è l'ovvia prosecuzione di un percorso politico che ci ha già visti impegnati durante la scorsa tornata elettorale nella costruzione di una lista a sostegno della candidatura di Giuseppe Stellato. Da allora come Gd ci siamo ritagliati uno spazio importante all'interno degli organi dirigenziali del partito, non possiamo che essere in campo».
Preparate una lista o punterete tutto su un candidato?
«Saranno le condizioni politiche a influire in maniera decisiva sulla scelta, per ora l'idea è quella di inserire nella lista del partito più di un esponente dell'organizzazione giovanile. È un lavoro di rinnovamento quello che stiamo portando avanti, intanto lavoriamo sul programma».
Mi può mettere sul tavolo tre punti fondamentali del programma elettorale?
«Innanzitutto il corretto utilizzo dei fondi comunitari e la necessità di intercettarli con proposte che servano realmente al rilancio della città. Poi credo che debba occupare un posto di assoluto rilievo la tematica ambientale, una delle croci che gravano sul nostro territorio. Infine non si può che mettere al centro lo sviluppo culturale: Santa Maria è ferma da troppi anni e ha un potenziale troppo grande per chiudere un occhio. Sono tre grandi temi che dovranno intrecciarsi in una proposta che metta al centro la necessità di creare lavoro creando sviluppo».
Parliamo dell'attuale scenario politico: il Pd è dilaniato. C'è chi esce (Antonio Mirra in primo luogo) per tentare strade differenti, chi vuole costruire un centrosisnistra epurato dal civismo che caratterizza l'attuale amministrazione (Nicola Leone) e il circolo Pd che fa capo a Stellato in una posizione mediana...
«Credo che il circolo stia mantenendo un atteggiamento coerente, sia Giuseppe Stellato che Maurizio Capitelli hanno chiarito che l'esperienza Di Muro non sarà riproposta e che adesso c'è da costruire il centrosinistra. Vedo maggiori contraddizioni nelle figure di Leone (Consigliere provinciale Pd ma non iscritto al partito) e di Mirra, da sempre impegnato nel partito e che proprio ora decide di cercare un protagonismo in una compagine civica».
Mirra, Troianiello, Feola, tre ex Pd che scelgono di impegnarsi nella compagine civica promossa dal Consigliere regionale Luigi Bosco. Come si spiega questo esodo dal Pd?
«Bosco dovrebbe spiegare come mai in tutti i comuni al voto si impegnerà a sostegno del centrosinistra eccezion fatta per Santa Maria, dove si sta strutturando una proposta differente».
E come le sembra la proposta di Bosco e Mirra?
«Assolutamente valida, Mirra è un politico valido e un professionista stimato. Il deficit è che questa proposta non rappresenta nulla di nuovo per la città. I temi e i volti sono tutti validissimi e credibili, ma attenzione a presentare il tutto come un qualcosa di innovativo».
Resta il nodo della scelta del candidato sindaco. La strada sono le primarie?
«A me piacerebbe vedere un partito in grado di ragionare e selezionare il profilo e la proposta migliore. È chiaro che se le ambizioni personali dovessero essere troppo alte non si potrà che proseguire con una conta. In quel caso saranno utili le primarie».
Insomma, primarie sì ma solo se non si può farne a meno. La giovanile ambisce a esprimere il candidato sindaco?
«Credo che il verbo candidare debba sempre essere declinato nella forma passiva e mai in quella riflessiva. Non "ci si candida" a sindaco, potremmo al massimo "essere candidati". Se qualcuno riterrà opportuno chiedere alla giovanile di accollarsi questo onore/onere saremo prontissimi a rispondere sì, abbiamo i profili, le idee, l'esperienza e le competenze».
Matteo Donisi
