CASERTA. Dottore Tenga, Caserta è sempre più in clima elettorale. Lei che è stato tra i più votati del precedente consiglio comunale, sarà in corsa anche nella prossima tornata?
«Proprio in questi giorni, a seguito di una serie di riunioni con gli amici e i familiari che mi hanno sostenuto cinque anni fa, ho maturato la decisione di ricandidarmi. Con il mio gruppo abbiamo deciso di essere in campo per portare avanti quel lavoro che abbiamo avviato in questi cinque anni nell’interesse della città. C’è una fetta consistente di Casertani che ha creduto e crede in me e in quello che posso fare per il nostro Comune. E’ giusto non disattendere le loro aspettative e portare avanti i nostri progetti per Caserta».
L’abbiamo lasciata prima delle elezioni regionali come un indipendente di centrodestra vicino alle posizioni di Forza Italia. E’ sempre questa la sua posizione?
«Assolutamente no. Sono un cattolico di estrazione civica che ha voglia di operare per la città. La proposta e gli uomini che più mi convinceranno avranno il mio sostegno alle prossime amministrative. Ormai il sistema dei partiti è completamente in crisi e, quindi, oggi, non c’è alcuna forza capace di guidare, a prescindere, una qualsiasi amministrazione. A questo bisogna aggiungere che non ci sono nemmeno, sul nostro territorio quei leader carismatici che hanno quella capacità di aggregare e di unire nell’interesse della collettività.
Oggi Caserta ha bisogno di volenterosi che hanno le idee chiare su come amministrare la città a prescindere di quale sia la loro collocazione partitica. Chi saprà dimostrarmi di avere queste caratteristiche avrà il mio appoggio. Del resto, anche cinque anni fa mi sono candidato in una lista civica. Tranne un breve periodo in cui ho fatto parte del Nuovo centrodestra, la mia collocazione è rimasta sempre quella... ».
Lei credeva tanto nel Nuovo centrodestra, eppure...
«Beh, sul piano nazionale ho partecipato alla costruzione di un progetto che pensavo potesse essere in grado di risollevare le sorti di questo territorio. Purtroppo ho sbagliato. Le cose non sono andate così... Ho sbagliato anche nell’indicare Santangelo come assessore il quale avrebbe dovuto rappresentare un valore aggiunto per il gruppo, divenendone l’emanazione politica in giunta. Così non è stato. Anzi. Non appena ha ricevuto la nomina, Santangelo ha letteralmente voltato le spalle al gruppo muovendosi in maniera indipendente da esso».
Di cosa ha bisogno oggi la città di Caserta?
«Di tanto impegno. Come dicevo prima di persone che hanno voglia di lavorare in maniera disinteressata per la città per cercare di risolvere i tanti problemi che Caserta ha. C’è bisogno di un grande lavoro per le periferie che rischiano, altrimenti, di essere abbandonate a loro stesse. Grazie al mio impegno, siamo riusciti a riaprire la delegazione di quartiere di Briano. Strutture decentrate come quella sono fondamentali per i cittadini. Ho portato avanti la battaglia per evitare la chiusura dell’ufficio postale di Sala, in modo da evitare i disagi che i residenti delle frazioni collinari, soprattutto le persone anziane, fossero costrette a girovagare per la città per poter godere dei servizi... Purtroppo le Poste non hanno sentito ragioni e hanno chiuso la filiale creando non pochi problemi ai cittadini. E’ contro situazioni del genere che ci dobbiamo impegnare in maniera complessiva. Io sono pronto anche nel proseguire lo scontro proprio con le Poste per cercare di ottenere almeno una razionalizzazione degli uffici, visto che è stato chiuso anche quello di corso Giannone».
Lei non è stato mai tenere con l’amministrazione Del Gaudio e con il sindaco stesso, eppure non ha partecipato alla sfiducia dal notaio. Come mai?
«Io ritengo che l’aver mandato a casa Del Gaudio non rappresenti una vittoria. Non abbiamo risolto i problemi della città con quel gesto. Anzi, ne abbiamo creati altri. Se l’amministrazione Del Gaudio avesse completato il proprio mandato, in quest’ultimo anno, sarebbero partiti tanti importanti progetti per Caserta che, invece, abbiamo perso. Le battaglie si fanno dall’interno così come io ho sempre cercato di fare. Ho votato tutti i bilanci senza mai chiedere nulla di personale in cambio, ma solo impegno per la città».
