SAN PRISCO. Il primo scontro che si consuma tra i diversi schieramenti politici che si apprestano ad una campagna elettorale è la nomina degli scrutatori. E a San Prisco, ad almeno sei mesi dalle elezioni, è già polemica.
L’unico organo che resta in carica quando c’è lo scioglimento anticipato di un’amministrazione comunale (così come accaduto a San Prisco) è la Commissione elettorale che potrà nominare gli scrutatori. Proprio per bloccare quella che potrebbe essere un utile strumento in sede di campagna elettorale, gli attivisti del Movimento 5 Stelle fanno sapere: «Chiediamo che la graduatoria degli scrutatori sia redatta attraverso l'applicazione del metodo del sorteggio pubblico per il rispetto del diritto per le pari opportunità. Una proposta che inoltrammo anche alle passate elezioni regionali, lasciata cadere nel vuoto da politici troppo lontani dalla reali esigenze dei cittadini. Crediamo che ora con l’aiuto del commissario prefettizio e della cittadinanza si possa mettere pressione alla Commissione elettorale affinché scelga il metodo del sorteggio pubblico e non della nomina diretta che potrebbe essere condizione di clientelismo e familismo. La commissione elettorale, dunque, ha molto tempo a disposizione per valutare e lavorare su questa nostra proposta al fine di dare equità ai meccanismi di formazione della graduatoria».