SANTA MARIA CAPUA VETERE. Nicola Leone, per due volte l’opposizione ha portato in Consiglio comunale la sfiducia al sindaco Biagio Di Muro. Dopo due buchi nell’acqua l’impressione è che in città non ci sia né una maggioranza né un’opposizione…
«Non concordo con questa lettura. Da un punto di vista strettamente tecnico è un fatto che la minoranza non abbia i numeri per mandare a casa il sindaco, ma è altrettanto vero che il sindaco non dispone più del consenso della maggioranza del Consiglio. E qui c’è il dato politico, che per me è più rilevante di quello tecnico: per due volte abbiamo dimostrato che la maggioranza non è stata in grado di respingere la sfiducia presentata dalle opposizioni».
Eppure per due volte è mancato il numero utile a “completare il lavoro” sfiduciando Di Muro. A salvare la maggioranza sono i quattro consiglieri indipendenti che, pur mostrandosi critici nei confronti del sindaco, si sono assentati in entrambe le votazioni consiliari…
«C’è certamente un’ambiguità nella posizione di questi quattro colleghi… Noi siamo andati in consiglio consapevoli di avere in cassaforte 11 voti e non i 13 necessari, non ci ha meravigliato l’esito delle votazioni. Del resto l’intento era quello di smascherare l’inconsistenza politica della maggioranza, direi che ci siamo riusciti».
E’ sbagliato dire che oggi Di Muro è “sotto ricatto” dei Consiglieri “indecisi”?
«Quando le maggioranze si tengono su numeri così risicati il sindaco è sempre ricattabile da eventuali soggetti interessati a trarre benefici politici dalla situazione di equilibrio precario».
Intanto, dopo 4 anni di governo della città, è il Pd a mostrarsi smembrato: Stellato sostiene Di Muro, lei è all’opposizione, Mirra e Troianiello sono di fatto usciti dal partito… Cosa succede?
«La situazione attuale evidenzia tutti i limiti di questo partito nella sua diramazione cittadina. Un partito smembrato è certamente figlio di un partito non gestito. Io, con gli altri 2 Consiglieri del gruppo Socialisti Democratici, restiamo saldamente e convintamente all’opposizione di questa maggioranza. Il partito ‘ufficiale’, invece, continua a sostenere Di Muro nonostante gli evidenti segnali di dissenso interno».
Dissenso che si è concretizzato nella volontà, espressa da Antonio Mirra, di presentarsi alle prossime elezioni comunali a capo di una compagine civica… Non crede che questa scelta possa compromettere un’unità vera del centrosinistra alle comunali 2016?
«Assolutamente, ho un ottimo rapporto umano e politico con Mirra e dubito fortemente che il suo percorso resterà scisso da quello del nuovo centrosinistra che stiamo faticosamente costruendo in città. Credo anzi che la realtà che si sta costruendo intorno alla sua figura sia una grande opportunità per costruire la coalizione che la primavera prossima sfiderà il centrodestra».
Eppure si presenterà il nodo della candidatura a sindaco…
«Ovviamente, ma sono certo che tutte le diverse sensibilità saranno perfettamente in grado di confrontare programmi e profili per trovare una sintesi credibile e vincente. Ripeto, non credo proprio che io e Antonio Mirra percorreremo percorsi differenti».
Matteo Donisi