SANTA MARIA CAPUA VETERE. Passano gli anni, cambiano i volti e le storie della politica, la città si modifica profondamente, ma una soluzione alla questione dell’ex Finmek è ancora lontana. Da oltre un decennio, ormai, la dismissione dell’azienda sammaritana ha lasciato dietro di sé una serie di problematicità relative all’utilizzo dell’area su cui insisteva l’industria, al futuro degli operai, alla possibilità di recuperare indotto e occupazione nel settore secondario riconvertendo quella che è stata per molti anni una delle più importanti realtà industriali della provincia.
Intanto la politica cittadina porta avanti un botta e risposta sul futuro dei 200mila metri quadrati che ospitavano la Finmek.
Così il Partito Democratico si premura di assicurare che «Fra le priorità della nostra azione politica riveste particolare importanza sostenere i lavoratori della Finmek (ex Italtel), salvaguardarne il rinnovo degli ammortizzatori sociali […] e vigilare affinché l’area non venga destinata ad altro utilizzo diverso da quello attuale (industriale)». Il Meetup cittadino del M5s, invece, fece addirittura partire una petizione cittadina per impedire la costruzione di un centro commerciale nell’area in questione. Centro commerciale del quale sarebbero venuti a conoscenza «a seguito di una segnalazione anonima». Molti, ancora, sperano di trasformare l’area in una zona destinata a strutture di tipo commerciale. Non molto tempo fa, una parafarmacia di proprietà dell’imprenditore Agostino Pascale, che aveva aperto a seguito del rilascio di alcune autorizzazioni, fu costretta a chiudere perché realizzata su un’area che venne poi riconosciuta come “a vocazione industriale”.
Insomma, a prescindere da come la si pensi e al netto delle contingenze storiche, l’attenzione su cosa ne sarà dell’ex Italtel è ancora altissima nella città del foro.
Camilla Bernabei, segretario provinciale Cgil, gli anni passano ma la questione Finmek vive un eterno standby…
«La storia della deindustrializzazione della nostra provincia è ricca di occasioni sprecate, così anche per la Finmek di Santa Maria Capua Vetere. Una situazione che vive uno stallo terribile in un momento quanto mai cruciale: entro fine anno scadranno, infatti, gli ammortizzatori sociali di cui beneficiano gli ex operai».
Una corsa contro il tempo, quali sono le proposte del suo sindacato per uscire dallo stallo?
«Urge arrivare a una soluzione entro fine dicembre. Noi continuiamo a sostenere la possibilità di riconvertire l’area impiegando la manodopera che oggi rischia di perdere fin anche la cassintegrazione. Del resto i progetti c’erano e ci sono, andrebbero solo attuati».
Quale sostegno si aspetta dalle istituzioni in questa battaglia?
«Nella nostra provincia ci sono troppi ex operai che hanno bisogno di un futuro lavorativo nel settore secondario, possiamo solo sperare che Matteo Renzi sia consequenziale rispetto alla volontà, espressa di recente, di veicolare risorse economiche al Sud per il rilancio del Mezzogiorno».
Matteo Donisi