15:20:18 CASERTA. Il Partito democratico si è fatto promotore di un incontro tra capigruppo consiliari e rappresentanti politici per affrontare il discorso degli assetti al Comune di Caserta che devono essere rivisti così come ha anche annunciato il sindaco Marino. Segretario Tresca qual è la situazione della maggioranza a Caserta?

«Oggi più che di assetti dobbiamo fare un ragionamento sui risultati che intendiamo raccogliere da qui a fine mandato. C’è bisogno di fare un discorso a medio termine per programmare l’attività che intendiamo svolgere fino a fine consiliatura. Ragionando in quest’ottica e non cercando di accontentare le esigenze dei singoli, riusciremo a fare gli interessi della città andando a risolvere criticità e regalando dei risultati ai casertani. Il Partito democratico, in questo senso è impegnato a fare del suo meglio affinché l’azione politico e amministrativa della città di Caserta possa essere pianificata nella maniera più produttiva per la collettività».

 

Domenica c’è l’assemblea nazionale del Pd di cui lei fa parte che segna, formalmente, l’inizio della segreteria Zingaretti.

«C’è un ritrovato entusiasmo all’interno del Partito democratico che è tornato ad essere riferimento per un mondo ampio di centrosinistra che riconosce in Zingaretti un riferimento con il quale costruire un progetto di rilancio».

 

Scomponiamo un po’ i numeri dei risultati delle primarie: al di la del suo risultato personale, si può dire che tutti i candidati di Caserta città impegnati nelle varie liste abbiano tirato segno di un partito forte nel capoluogo.

«Diciamo che il dato che più mi fa piacere è quello di una partecipazione forte ad un appuntamento che è stato sentito in città. Abbiamo visto tanti mondi e tante persone che, per svariate ragioni, si erano allontanate dal Partito democratico e dalla scena politica più in generale. Ora dobbiamo essere bravi a riannodare i fili con tutti.Certamente, comunque, tutti i candidati del capoluogo hanno fatto un gran lavoro e hanno ottenuto per le loro liste risultati significativi. La cosa che più mi fa piacere è che la lista nazionale di Zingaretti Piazza Grande abbia raccolto il risultato più importante segno che i casertani hanno capito la portata del messaggio».

 

Due liste per Zingaretti, due liste per Martina, due liste per Annunziata: secondo lei i militanti del Partito democratico hanno capito le differenze?

«Secondo me no. Lo dimostra il fatto che solo a Caserta città ci sono state duecentottanta persone che hanno votato solo per Zingaretti senza scegliere alcuna lista. Purtroppo in Campania e in provincia di Caserta si è assistito ancora una volta ad un gioco di personalismi e di posizionamenti che, sicuramente, non fanno il bene del Partito democratico. Delle primarie dobbiamo conservare la grande partecipazione e quello spirito di rinascita del centrosinistra che abbiamo visto sui seggi. Se cerchiamo di fare qualcosa di diverso avanzando rivendicazioni e pretese non faremo quel passo in avanti che la base si aspetta. Il senso del congresso dovrebbe essere proprio questo».

 

Due candidature per l’ente idrico, da queste colonne il segretario Cimmino ha liquidato l’accaduto come la coda degli ultimi due anni di commissariamento...

«Il commissariamento è finito e si deve pur voltare pagina. Io so che le persone non capiscono le due candidature e non sono interessate ad esse. I cittadini vogliono capire che tipo di politiche abbiamo intenzione di mettere in campo nella gestione del ciclo delle acque: ci chiedono delle proposte. Ragionare di più candidature lascia intendere che chissà quale interesse ci sia dietro quella nomina cosa che, invece non è... Non si capisce poi, perché si sia dovuto contrapporre un nome, per carità rispettabile e autorevole, ad uno qualificato e condiviso come quello del vicesindaco di Caserta... Speriamo che il segretario Cimmino riesca, come ha dimostrato di voler fare, a mettere la parola fine a queste situazioni».

 

Cinque anni fa alle elezioni europee abbiamo visto il Pd più forte di sempre, oggi, invece che partito si presenta all’attenzione dell’elettorato?

«Un Pd che ha tanto entusiasmo, ma un Pd che, certamente ha ridotto sensibilmente i propri consensi rispetto a cinque anni fa. Certamente, rispetto a tre mesi fa, quello di oggi è un Partito democratico differente grazie a Nicola Zingaretti e, ci auguriamo che nel momento del voto lo sarà ancora di più. La situazione nazionale, chiaramente vale per il nostro territorio. Ci troviamo in una situazione delicata nella quale corriamo il rischio di vedere assottigliata la nostra rappresentanza istituzionale. Nello sperare che sia Nicola Caputo che Pina Picierno possano essere rieletti e nel confermare il nostro totale sostegno a loro, dobbiamo sapere che non sarà semplice, anche perché quel risultato è figlio di una rappresentanza istituzionale forte che oggi non c’è più. Per ricostruirla bisogna capire che si deve ripartire dai territori e che, a tal proposito, le amministrative rappresentano un appuntamento strategico per il Partito democratico».

 

A Casal di Principe si va senza simbolo, ad Aversa potrebbe succedere lo stesso. Come valuta questa situazione?

«Non è il discorso di simbolo o non simbolo: anche sul piano nazionale si sta discutendo sulla strada migliore da seguire per affasciare il numero maggiore di consensi di area. Oggi c’è da fare un ragionamento di appartenenza che non può non partire da un confronto interno sui singoli territori. Il segretario ha dato una linea di apertura dialogando con le altre forze, ma, oggi, dobbiamo cominciare a ragionare, innanzitutto, al nostro interno. Bisogna definire un campo d’azione che, chiaramente in nome della vittoria a tutti i costi, non può essere tutto il campo. Dobbiamo capire fino a dove possiamo spingerci altrimenti corriamo il rischio di non essere capiti dalle persone».