10:26:22 Ci risiamo. Noi, ancora una volta vittime di un disegno precostituito per comprimere la democrazia partecipativa nel Partito Democratico.
L’ennesimo boicottaggio, questa volta a una mozione congressuale, posto in essere dalla solita filiera istituzionale.
In modo unilaterale, arbitrario e strumentale, vengono soppressi o ridotti i seggi per le primarie, guarda caso solo nelle Città in cui è maggiormente radicata la mozione Zingaretti.
Cosi, una breve telefonata da me ricevuta alle 18.40 di sabato 23 scorso dal componente della commissione per il congresso Marco Villano, seguita a un mio messaggio whats app di dissenso sulla ingiustificata riduzione dei seggi, viene ad arte trasformata in un caso mediatico al fine di inquinare la vicenda congressuale e di condizionarne l’esito.
Da alcune settimane, infatti, un “autorevole” esponente della mozione Martina (quest’ultimo estraneo ai fatti) tenta ogni forma di pressione per indurre i rappresentanti della Lista “Lavoro con Zingaretti” a pianificare a tavolino i risultati delle prossime Primarie del 3 marzo 2019: l’accordo preventivo, per evidenti ragioni, è stato rifiutato.
Tre anni di commissariamento, un lungo purgatorio anche personale, non sono serviti dunque a ricomporre, almeno nella sua struttura organizzativa e di rappresentanza provinciale, quella comunità di intenti e di progetti che da sola può ridare forza, peso e autorevolezza al Pd, ai suoi iscritti, al centrosinistra tutto. La canea sollevata in queste ore, gli insulti - questi si veri - a chi per l’ennesima volta si è opposto a soprusi e prevaricazioni, non ci offendono ma ci rattristano.
Respingiamo accuse e bugie, difenderemo ancora e sempre la democrazia pretendendo il rispetto delle regole, oggi come sempre.
Dario Abbate e i sostenitori delle Liste “Con il lavoro per Zingaretti” e “Sinistra Con il Lavoro per Annunziata”