10:43:34 CASERTA. La dotazione organica delle forze di polizia in provincia di Caserta rappresenta uno dei nodi cruciali per garantire la sicurezza del territorio e, nel contempo, l’incolumità degli agenti, troppo spesso costretti a fronteggiare situazioni difficili non con l’adeguato supporto di uomini.

A fotografare la situazione è Antonio Nuzzolo, segretario provinciale della Uil-sicurezza, che lancia un vero e proprio sos rispetto alla mancanza di agenti per la questura di Caserta, evidenziando la grande battaglia che il sindacato sta conducendo su questo versante.

Segretario, è in grado di quantificare il numero di agenti che manca alla questura di Caserta per poter svolgere nel migliore dei mondi il delicato compito che spetta alla polizia?

«Vanno, innanzitutto, fatti i complimenti a tutti i colleghi per la grande professionalità e per il senso del dovere che, quotidianamente, dimostrano nello svolgere la loro attività. Solo con un impegno come il loro è possibile arginare una situazione oggettivamente difficile in termini numerici. In provincia di Caserta manca almeno il 35% della dotazione organica che ci dovrebbe essere per permettere a tutti di svolgere la propria attività nella maniera giusta, senza affanni e rischi. L’attività della polizia si divide in lavoro in strada e in quello d’ufficio. Ci sono alcuni colleghi che sono costretti a svolgere entrambe le mansioni arrivando al paradosso, in qualche centro piccolino di doverle effettuare a giorni alterni: quando si è in pattuglia in strada sono chiusi gli uffici e, viceversa, quando si lavora in ufficio, non c’è nessuno in strada. Nonostante tutto, quello che preoccupa, non è il presente, ma l’immediato futuro che potrebbe avere contorni ancora peggiori se le nostre richieste non dovessero essere ascoltate anche perché le procedure concorsuali avviate, non garantiscono tempi rapidi per coprire i vuoti di organico».

Sia più chiaro.

«Come ho avuto già modo di dire il senso del dovere dei colleghi colma le falle di organico, ma, il nostro corpo ha un’età media molto elevata che, se non sarà abbassata con nuovi innesti, determinerà con i prossimi pensionamenti un depauperamento dell’organico tale da rendere davvero difficile lo svolgimento del nostro lavoro».

E’ possibile individuare delle emergenze nelle emergenze per quello che riguarda le carenze di organico?

«I corpi specializzati sono, sicuramente, quelli dove c’è bisogno di maggior personale. La polizia stradale e la polizia ferroviaria necessitano, di nuovi agenti. Non sono, certamente, sufficienti gli ultimi arrivi che ci sono stati a Caserta Nord. Come sindacato siamo impegnati a garantire, complessivamente, maggiore dignità alla figura dei poliziotti che vedono negarsi diritti basilari sia pratici che contrattuali».

Cosa intende per diritti negati?

«Basti pensare alle uniformi: non è possibile averne solo una... Ci sono colleghi che sono costretti ad usare d’estate l’uniforme invernale. Assurdo! La colpa di questa situazione è anche legata alla nostra posizione giuridico-contrattuale. Le forze di polizia vengono equiparate a quelle militari e, chiaramente, questo non dovrebbe essere possibile. Noi dipendiamo da un unico ministero, quello degli Interni, mentre quelle militari da due: quello dalla Difesa e quello dagli Interni. Il loro equipaggiamento è, manco a dirlo, molto più costoso del nostro, ciò significa che, essendo equiparati, parte delle risorse che spetterebbero alla polizia vengono assorbite dai militari... La grande sfida che, però, si deve lanciare è quella legata alle carriere. C’è bisogno di velocizzare quella delle forze di polizia che, rispetto ai carabinieri, hanno dei gradi intermedi che, ovviamente allungano il percorso professionale di ciascun collega. Le conseguenze, di questa cosa, anche sul piano pensionistico, sono evidenti... ».