15:35:05 CERVINO. Situazione molto frammentata quella che precede le elezioni del prossimo giugno, quando il paese avrà una nuova amministrazione comunale dopo le due “cadute” di Giovanni De Lucia. Ippolita Piscitelli, Giuseppe Vinciguerra, Paolo Iaderosa ed anche Cuono Laudando, con modi e tempi diversi, hanno posto come conditio sine-qua-non per la realizzazione della lista la loro candidatura a sindaco raccogliendo, ad oggi con scarsi risultati.

L’unico a farsi da parte è stato Cuono Laudando, che politicamente sembra conoscere pochi compromessi: quando ha capito che Enzo Pascarella non volesse cedere alla sua candidatura a sindaco, ha preferito abdicare certamente non a cuor leggero e guarda da spettatore (per ora, il ‘mai dire mai’ è d’obbligo) queste puntate elettorali. Giuseppe Vinciguerra, invece, conosce da sempre il suo sogno: diventare sindaco di Cervino. Ora, l’avvocato dovrà convincere anche gli altri alleati che il suo può diventare anche il loro sogno. Capitolo Ippolita Piscitelli: la situazione è semplice, lei vorrebbe provare (ancora una volta, dopo l’esperienza infelice del 2012), ricalcare le orme del compianto fratello Carlo Piscitelli, leader nato ed abilissimo a mettere d’accordo tante teste. Sta dialogando con Enzo Pascarella (che vorrebbe mantenere il suo profilo nella sua fazione), Vinciguerra e Carmine Pascarella ed anche lei potrebbe presto convincersi di accettare un progetto invece di provare a ricrearlo. E se così fosse, potrebbe rimettersi nel 12 titolare di Enzo Pascarella. C’è stato qualche contatto anche con Paolo Iaderosa, ‘padre’ politico di Carmine Pascarella: ma quest’ultimo avrebbe posto il veto: no Iaderosa-no party e quindi nulla di fatto. Iaderosa lontano quindi dalla donna che un giorno di maggio del 2012 prese col ‘braccetto’ una donna di nome Ippolita in un comizio silenziato dalle forze dell’ordine, ma lontano anche da Vinciguerra e Valentino. Ebbene sì, anche a loro è saltata in mente la pazza idea di creare una lista. In pochi credono che se Iaderosa non riuscirà ad imporre la sua leadership in un definito gruppo politico Carmine Pascarella si farà da parte, anche perché la sua voglia di dimostrare finalmente il suo valore è sempre forte nel suo cervello. Potrebbero esserci dunque due, tre o addirittura quattro liste: una frammentarietà che mette anche il popolo in una situazione molto particolare e che potrebbe favorire l’astensione al voto.