16:35:38 MARCIANISE. Vanno al voto diversi comuni importanti della provincia di Caserta, Alessandro Tartaglione, come si sta organizzando il centrosinistra per fronteggiare l’avanzata della Lega?

«Daremo il nostro contributo in termini di proposte programmatiche ed, eventualmente, di candidature, a partire dai territori in cui siamo maggiormente strutturati. Il nostro obiettivo è quello di organizzare forze, anche civiche, che mettano in primo piano le questioni del lavoro e dell’ambiente. Siamo interessati a lavorare, insieme alle altre forze progressiste, in un fronte allargato anche ai comitati civici e alle associazioni legate al territorio, al fine di fronteggiare con efficacia un sentimento regressivo, che si va diffondendo anche nel Mezzogiorno, alimentato dalla propaganda di quello che consideriamo il “ministro dell’odio e del disordine sociale”».

Mdp-Articolo Uno che ruolo punta a ritagliarsi in questa tornata?

«Siamo impegnati soprattutto a contrastare la cosiddetta “secessione dei ricchi” relativamente al processo di autonomia delle regioni. Il regionalismo differenziato, infatti, rischia di compromettere non solo l’eguaglianza tra i cittadini, ma la stessa capacità dello Stato di tutelare gli interessi dell’intera collettività nazionale. Su questo tema produrremo iniziative sul territorio e cercheremo di coinvolgere la cittadinanza. Oltre all’ambiente ed il lavoro vogliamo caratterizzarci sulle questioni della sanità e della scuola. Stiamo dando vita a gruppi di lavoro che produrranno iniziative nei prossimi mesi su queste tematiche».

Le difficoltà interne al Pd hanno rallentato la discussione politica su questioni strategiche come ambiente e lavoro.

«La discussione sul reddito di cittadinanza ha purtroppo spostato l’attenzione dalle priorità vere della politica che nel Mezzogiorno sono quelle del lavoro e che in Terra di Lavoro si chiamano bonifiche ambientali. Noi non contrastiamo le politiche a sostengo della povertà, ma riteniamo la manovra economica non adeguata alla situazione recessiva che sta attraversando l’economia del nostro Paese. Terra di Lavoro e l’intero Sud hanno bisogno di investimenti pubblici sia sulle nuove infrastrutture che sulla manutenzione di quelle esistenti. Se si dovevano forzare i vincoli di bilancio sarebbe stato più proficuo finanziare un grande piano di investimenti, con doppio passo al Sud, capace di rimettere in moto l’economia e dare lavoro a migliaia di persone».

Lega e Movimento 5 Stelle: le prossime elezioni europee saranno un discorso solo per queste due forze?

«L’esito delle elezioni in Abruzzo dimostra che un nuovo centrosinistra, progressista, unitario, civico e chiaramente alternativo alle destre, si può costruire. Guardiamo con attenzione alla riorganizzazione del Partito Democratico e siamo pronti a confrontarci con loro se si ammettono i gravissimi errori che hanno favorito l’avanzare delle destre, rimarcando così un forte segnale di discontinuità con le politiche di governo degli ultimi anni, soprattutto su lavoro e scuola. Da questo punto di vista registriamo passi in avanti da parte di Zingaretti, mentre dagli altri candidati arrivano posizioni irrazionali e di rottura che non favoriscono una riorganizzazione del centrosinistra».

Lei, con il suo gruppo, è stato il primo a sfilarsi dalla maggioranza Velardi a Marcianise. Le polemiche di questi giorni porteranno anche altri a seguire la sua strada? Che cosa non ha funzionato?

«Insieme ad altri amici e compagni, accomunati da una sensibilità su alcune tematiche come ambiente, lavoro, politiche sociali e culturali, avevamo messo in piedi una lista civica, Marcianise Terra di Idee, che ha avuto un enorme successo eleggendo due consiglieri comunali. Il successo ottenuto era il risultato non dell’improvvisazione, ma di un duro e lungo lavoro svolto negli anni con pazienza, attraverso il coinvolgimento di varie realtà associative e cittadini attivi. Accettammo con entusiasmo un progetto che si diceva di “cambiamento” con una coalizione che si presentava come di centrosinistra e che metteva al primo posto la meritocrazia e la partecipazione attiva delle forze politiche protagoniste della vittoria elettorale. Ben presto ci siamo dovuti ricredere. L’amministrazione comunale si è caratterizzata per una gestione autocratica, solitaria, intollerante e vendicativa nei confronti di chiunque palesava democraticamente il proprio dissenso nei confronti dell’azione politica. Situazione lontana anni luce dal nostro modo di intendere la politica che si basa sulla partecipazione e sulla condivisione piena delle scelte. In quasi due anni e mezzo di consiliatura non c’è mai stata una riunione in cui le forze politiche abbiano deciso, insieme, una scelta dell’amministrazione. Inoltre, l’assessore di Terra di Idee, Antonietta Paolella, fu esautorata dalla giunta, solo perché veicolava le nostre idee ed i nostri progetti all’interno dell’azione dell’esecutivo comunale. Un atteggiamento dispotico a cui noi abbiamo duramente reagito.

Noi riteniamo che questa amministrazione comunale si sia dimostrata finora fortemente fallimentare rispetto agli obiettivi preposti. La forbice tra le aspettative della cittadinanza e l’azione messa in campo dall’amministrazione comunale si allarga sempre di più e non riteniamo la squadra di governo cittadino all’altezza della situazione. Il Partito Democratico sta in questi giorni riproponendo quello che noi avevamo evidenziato sin dall’inizio di questa esperienza amministrativa. Auguro loro buona fortuna».

L’ultimo sindaco a completare 5 anni di mandato è stato il primo Filippo Fecondo, poi solo ribaltoni… Oggi come si può costruire un progetto di governo che duri dieci anni e con chi?

«’esperienza dell’amministrazione Fecondo, alla quale io partecipai con entusiasmo, fu importante, intensa e proficua. Successivamente le coalizioni messe in campo non hanno terminato il loro iter naturale, a mio avviso, o perché disomogenee, oppure perché mancavano di una leadership autorevole ed equilibrata. Per il futuro auspico per la mia città un progetto politico che metta insieme persone responsabili e che abbia un pensiero lungo per Marcianise in grado di coniugare modernità, vivibilità, sviluppo economico e sociale».