15:58:26 CASERTA. Cinque anni fa il Pd Casertano ottenne un risultato straordinario eleggendo due eurodeputati. Dopo elezioni politiche deludenti, segretario Cimmino oggi ci sono le condizioni per ripetere quel risultato?
«Il nostro attuale consenso elettorale non somiglia per niente a quello della precedente consultazione elettorale per le Europee del 2014 ma sono convinto che ripartire dal 4 marzo 2018 sia salutare per tutti. Il PD, “strada facendo” si è allontanato, abbastanza, dai temi che stanno a cuore al popolo che ci votava e che aspetta un segnale di rinsavimento per tornare. Pur mettendo in campo tante cose buone, siamo sembrati un partito di élite, poco impegnato a combattere le disuguaglianze sociale, particolarmente evidenti al sud. Faccio un esempio: al reddito di cittadinanza, cui si guarda come se fosse la panacea dei nostri mali ed è invece un provvedimento molto confuso, contrappongo il reddito di inclusione (REI) che pur con risorse limitate ha risposto benissimo ai bisogni “veri” e non ha prestato il fianco a “divagazioni”, è stata una misura utile a combattere la vera povertà per quelli con un forte disagio economico e sociale. Bastava aumentare semplicemente le risorse. Sappiamo come funziona il cosiddetto reddito di cittadinanza? Andrà solo a coloro che hanno i requisiti realmente richiesti? Siamo convinti che chi rifiuta per tre volte l’offerta di lavoro perderà il beneficio? Mi chiedo: se avessimo tutte queste occasioni di lavoro a cosa servirebbe il reddito di cittadinanza? Ecco alcune delle riflessioni da fare».
A che punto è quel tavolo del centrosinistra che ha lanciato appena si è insediato e chi sono gli interlocutori ai quali guarda per costruire una coalizione forte e, soprattutto, vincente?
«Ci stiamo organizzando per i prossimi giorni (ho già avuto contatti con Francesco Brancaccio - Segretario Provinciale PSI). Consideriamo che sono stato appena eletto e che ho tutti gli organismi da avviare e la nuova sede provinciale da individuare. Insomma, il lavoro da fare è tanto: non ho ancora vissuto una giornata serena, mi rendo conto che è più facile il mestiere di Sindaco che quello di segretario, ma sono pronto a portare avanti questa nuova sfida... Naturalmente, il centrosinistra deve mettere intorno allo stesso tavolo, con pari dignità, la maggioranza che sostiene il governo regionale, aprirsi a chi condivide la nostra visione democratica, progressista e riformista della politica».
Negli ultimi anni il Pd e le forze deluchiane legate ai consiglieri regionali Bosco, Zannini e Piscitelli non hanno avuto sempre rapporti idilliaci trovandosi anche contro come è successo in città importanti come Marcianise, Santa Maria Capua Vetere, Orta di Atella e Mondragone. Come si pone il suo Pd rispetto a questi soggetti politici?
«Ho avuto modo, nelle ultime settimane di frequentarli quasi tutti e, sinceramente, non ho incrociato tutta questa conflittualità, anzi. Naturalmente, non dobbiamo dimenticare che anche il PD è stato commissariato per circa 3 anni e non ci sono state molte occasioni per parlarsi, dialogare, confrontarsi o litigare, lo faremo. Augurandoci, con l’aiuto di tutti, di abbassare di molto il numero di cose divisive per aumentare quelle unificanti. Ce la possiamo fare».
A Casal di Principe si andrà ancora senza simbolo con Natale Sindaco?
«Non ho avuto ancora il piacere di incontrare Renato, per il quale nutro una stima profonda, né tanti altri ottimi Sindaci, mi confronterò con loro e poi decideremo, ma non rinuncio alle mie convinzioni: sulle dinamiche territoriali il partito si confronta con chi si sacrifica quotidianamente, con chi ne sopporta gli oneri e con loro decide il da farsi e le soluzioni migliori».
Il suo mandato è cominciato con la doppia candidatura Pd all’ente idrico, possiamo liquidare la vicenda come una coda del passato?
«Sicuramente, tra l’altro, erano due ottimi candidati».
Lei è riuscito a convincere anche una parte del partito molto critica rispetto alla gestione commissariale come quella del cosiddetto gruppo dei segretari.
«Non so se è del tutto così, ho imparato che la stima si guadagna sul campo, giorno per giorno. Io ci proverò, instancabilmente».
In questi primi giorni si sono rivisti con ruoli da protagonisti pezzi importanti della storia del centrosinistra nostrano come Ubaldo Greco. Basterà per rilanciare le ambizioni del Pd?
«Lei cita Ubaldo Greco e mi fa immensamente piacere perché, escluso il segretario, la squadra è forte. Il PD ha bisogno di tutti e di tanti, ha bisogno di impegno e nuove passioni. Ci sono tante persone che hanno fatto la storia del centrosinistra e che hanno voglia di ritornare, noi dobbiamo essere bravi a non fargli cambiare idea».
