Si insedia domani il nuovo consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere che, però, non ha ancora un presidente.

Le diplomazie sono al lavoro per evitare la conta fratricida durante la seduta d’insediamento, ma, allo stato, non c’è ancora accordo. Regolamento alla mano, contestualmente all’insediamento ci deve essere l’elezione del presidente e quella del tesoriere. La partita è complessa perché dalle urne non è uscita fuori una maggioranza ben definita: nessuno ha i numeri per eleggere il proprio presidente e, così, gioco forza, si deve trovare una mediazione tra le parti cosa che, al momento, appare complicatissima con le scorie elettorali ancora da smaltire da parte di tutti. A rendere le cose più difficili, il ricorso presentato dagli avvocati Manna, Del Vecchio e Mirra sulla loro ineleggibilità che sarà discusso il 15 febbraio dal consiglio nazionale forense. Va ricordato che Angela Del Vecchio ha raccolto oltre 800 preferenze confermandosi come la più votata. Dignità forense resta, comunque la prima lista con nove eletti (Pannone, Merola, Borgia, Di Fraia, Verrillo, Carozza, De Quattro, Ferrara, D’Ambrogio). Sei gli eletti per Avvocati 4.0 di Adolfo Russo (Russo, Palmirani, Basilica, Sciaudone, Teodosio, Gravina), tre i consiglieri del gruppo Avvocatura del fare (Sadutto, Puoti e Iaselli). Completano il consiglio l’inossidabile coppia Sticco-Raucci e Gallo. Prende corpo l’ipotesi di un’elezione di Ottavio Pannone come presidente, ma non sono da escludere nomi a sorpresa, dal momento che, se gli altri gruppi dovessero coalizzarsi, i più votati potrebbero andare clamorosamente sotto. Da Avvocature del fare Articolo 24 arriva un appello all’unità. «Gli avvocati si sono espressi e hanno eletto il loro consiglio, la campagna elettorale è finita ed è giusto che oggi tutti assieme ci si metta a lavorare per il bene della categoria – ha spiegato Nicola Di Benedetto, tra i promotori del progetto – alimentare un clima di tensione e di spaccature non fa bene all’avvocatura».