17:58:09 “La vera rivoluzione del fare è anche cambiare il metodo con cui si intende rappresentare l'Avvocatura di Santa Maria Capua Vetere”. Queste le parole del capolista di “Avvocatura del Fare - Articolo 24” Renato Iaselli nel corso di un incontro con gli avvocati svoltosi al Movida Cafè di San Prisco a poche ore dal voto per il rinnovo del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere, con il seggio che sarà aperto da lunedì 28 a giovedì 31 gennaio al Tribunale Penale.

Un luogo simbolico, “dove tutto ha avuto inizio”, quello scelto dai componenti di “Avvocatura del Fare - Articolo 24” per salutare la campagna elettorale e pensare già al futuro, lungo il solco dell'apertura e del confronto costante. “Un dibattito interno - hanno ribadito nel corso dell'incontro i componenti di "AvvocaturadelFare-Articolo24" - che ha portato alla nascita ed alla crescita di questo progetto che oggi, dopo un lungo percorso di sintesi, è pronto a presentarsi alle elezioni per il Consiglio dell'Ordine come gruppo unito la cui coesione viene riconosciuta anche da altri”.

Un movimento in cui i candidati sono coloro che “ci hanno messo la faccia” ma che vive del “contributo di tanti Colleghi che fanno parte di questo gruppo che intende proporre uno schema diverso di rappresentanza della classe forense”.

La differenza sta, appunto, nel metodo che “ha privilegiato le idee - ha sottolineato il capolista Renato Iaselli - Viviamo in un territorio difficile dove è difficile costruire e spesso lo si fa delegando al leader di turno, magari accontentandosi di un piccolo tornaconto personale. Noi abbiamo avuto il coraggio di invertire questa tendenza, di cambiare il metodo partendo non dai nomi ma dal dibattito, dal recepire le istanze di chi vive il Tribunale tutti i giorni, dalla discussione orizzontale. L'apertura all'esterno rappresenta una ricchezza ed una risorsa per la nostra crescita e una traccia per chi vorrà provarci in futuro”.

I componenti del gruppo hanno quindi condiviso l’idea per cui “Non vi è Stato senza Giustizia e non vi è Giustizia senza Avvocatura: ma per espletare questo ruolo, rivendicato appunto anche come costituzionale, dovremo dimostrare di essere all’altezza del compito: il rispetto della Magistratura e della Società civile non può essere preteso (salvo ci si voglia accontentare di un vacuo rispetto formale) a prescindere dalla nostra capacità di avere la schiena dritta e di saper garantire trasparenza: se invece avremo queste capacità ogni miglior intento programmatico, dall’efficienza della macchina giudiziaria ai servizi per gli iscritti, potrà uscire dal limbo delle buone intenzioni e contribuire alla modernizzazione del Foro. Su queste basi ricordiamo l’utilità di votare compattamente i 14 candidati del gruppo per consentire una coerente composizione consiliare”.