12:17:12 CASERTA. «Il Comune ha preso impegno con una delibera l’intitolazione di una sala del Museo di Arte contemporanea all’artista Antonio de Core che ha sede nel chiostro di Sant’Agostino in via Mazzini».
Parola del critico d’Arte Enzo Battarra che aggiunge anche che «non è stato ancora materialmente fatto nulla». Ciò significa forse che viviamo ancora di una politica di buoni propositi ma di nulla di concreto? Il sindaco di Caserta Carlo Marino, alle prese con ben altri problemi al Comune, non avrà forse avuto il tempo materiale di pensare di valorizzare una figura eccellente sul piano pittorico quale de Core scomparso più di vent’anni fa? Eppure, correva l’anno 2016, proprio in occasione dei venti anni dalla sua morte, Marino non si era risparmiato nell’esprimere parole di elogio per questo Maestro che ha portato la Cultura casertana in giro per l’Italia: «Un atto doveroso per la qualità e la cifra di un pittore vero e testimone dell’identità e della bellezza di Caserta. Siamo veramente onorati che uno spazio importante del Chiostro di Sant’Agostino sia dedicato a lui». I suoi quadri sono stati esposti ed hanno un valore perché denunciano il degrado, un decadimento che imperversa ancora oggi nella nostra città dove il vandalismo la fa da padrone. Basterebbe farsi un giro nel centro storico e dintorni munendosi di una macchina fotografica per immortalare un degradamento che è anche di natura economica. La “lectio magistralis” di de Core non è stata colta appieno. La Cultura non è soltanto il sapere ma il saper fare bene il proprio mestiere con dignità e rispetto denunciando, nel suo caso con l’uso di un semplice pennello, le cose che gli facevano per così dire “storcere il naso”. Ma de Core è stato anche, con la sua Arte, testimone di veri e propri pezzi di storia casertana a livello mondiale come nel caso del quadro che raffigura il vertice dei sette grandi Capi di Stato (il cosiddetto G7) tenutosi nella Reggia di Caserta nel lontano 1994. Fu anche, prima ancora, uno dei promotori del gruppo “Proposta 66”.
Marco Malaspina