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11:39:22 MADDALONI. "Dire che siamo rimasti allibiti dalle dichiarazioni farneticanti di Giuseppe Razzano, e dei suoi rappresentanti in Consiglio Comunale, è dire poco. Se la situazione non fosse così tragica, ci sarebbe soltanto da ridere. Purtroppo la situazione è drammaticamente seria, e ci saremmo aspettati una comune alzata di scudi, piuttosto che sterili polemiche ed accuse velenose, oltre che francamente infondate.

Il gruppo "Città di Idee" forse ha la memoria corta. Dimentica che il piano di ridimensionamento ospedaliero non è cosa di questi giorni. Parte da lontano, ed ha già visto Maddaloni pagare il suo pesante tributo. Dimentica forse che il Governatore De Luca, se Messia lo è stato di qualcuno, quel qualcuno non si chiama Andrea De Filippo. Si chiama Giuseppe Razzano. Abbiamo tutti ancora davanti agli occhi la scena quasi goliardica dell'allora candidato Sindaco Razzano a braccetto con il Governatore, che promise a Maddaloni investimenti per 50 milioni di euro. Soldi che stiamo ancora aspettando. Il Gruppo "Città di Idee" accusa il Sindaco di essere stato "tradito," dallo stesso Governatore con cui qualche settimana fa si è incontrato. Come se recarsi dal Governatore della propria Regione, per chiedere lo sblocco di finanziamenti mirati a riqualificare la nostra città dopo anni di immobilismo politico, sia cosa da condannare piuttosto che da apprezzare e sostenere. Dal primo giorno di insediamento di questa Amministrazione, l'ospedale è stata una priorità. Per quanto nelle competenze del Sindaco. Se ne è chiesta, ed ottenuta, una riqualificazione in termini di lavori strutturali e di adeguamento del personale. Si è cercato di lavorare per renderlo quanto più funzionale e ricettivo di una utenza considerevolmente ampia. Quali colpe il Sindaco e questa Amministrazione possano avere, rispetto a decisioni prese illo tempore, il gruppo di Giuseppe Razzano ce lo deve spiegare. Cosa ha da spartire questa Amministrazione con i Consiglieri Regionali del Partito Democratico, e con il Partito Democratico in genere, è un'altra cosa che il gruppo di Giuseppe Razzano ci dovrebbe spiegare. Noi non siamo disposti ad essere il campo di battaglia della resa dei conti tra Razzano e il Partito Democratico. Non siamo disposti a pagare le scelte fallimentari che non hanno consentito a Razzano di coronare il sogno di diventare Sindaco. E soprattutto non siamo disposti a far pagare ai Maddalonesi e a Maddaloni colpe che non hanno. Per noi adesso é il momento della mobilitazione, della disobbedienza civile, se necessario. E ci confortano in questo le prese di posizione di autorevoli rappresentanti del mondo politico casertano. Siamo pronti a difendere il nostro diritto alla salute, e la nostra dignità. Lasciamo a Razzano, ed ai Consiglieri Reitano e Tontoli, una "politica" demagogica, scellerata e populista. Certi che i maddalonesi se ne ricorderanno. Chi vuol bene alla nostra città può fare una sola scelta: schierarsi con il Sindaco per difendere l'ennesimo tentativo di depredare Maddaloni." A dichiararlo sono gli Assessori ed il Gruppo Consiliare di "Maddaloni nel Cuore". 

Sulla vicenda ospedale interviene anche il sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo. «Siamo purtroppo alle solite. Dopo avere condiviso con voi la preoccupante notizia dell'ulteriore ridimensionamento dell'Ospedale di Maddaloni, previsto nel piano regionale, ho lanciato un appello a tutti per costruire un fronte comune e affrontare una battaglia per contrastare questa sciagurata ipotesi – ha spiegato De Filippo - L'ho fatto senza perdermi in analisi particolari perché su questo argomento dobbiamo fare e non sprecare altro tempo nel dire sempre le stesse cose, incolpando questa o quella parte politica di quanto accaduto, anche perché i Governi regionali che si sono alternati negli anni sono stati sia di centrodestra che di centrosinistra, e quindi tutti a vario titolo responsabili del declino che vive il nostro presidio ospedaliero. Ho chiesto a tutti di essere uniti e responsabili perché la difesa del diritto alla Salute dei cittadini credo sia un valore assoluto e una battaglia che non può vederci divisi in nessun modo. A neanche 24 ore ho dovuto purtroppo constatare che c'è ancora chi si ostina a cercare la rissa pur di recuperare evidentemente quel pizzico di visibilità perduta. Il paradosso è che oltre ad avere accusato me di avere fallito e di essere il responsabile del ridimensionamento dell'Ospedale, sono sindaco da sei mesi e tutti sanno che un primo cittadino non ha alcun potere per intervenire direttamente in questa situazione, hanno accusato anche quello che storicamente è il loro partito di appartenenza e i loro consiglieri regionali di riferimento, come se i problemi dell'Ospedale nascessero ora. Per farlo hanno utilizzato argomenti fantasiosi come gli incontri che naturalmente come sindaco ho avuto con il presidente della Regione e altri consiglieri o uno dei brindisi natalizi a cui ho partecipato insieme ad altri sindaci Purtroppo la loro idea della politica e dei rapporti istituzionali è distorta, probabilmente perché interpretano questo mondo in una concezione feudale, dove ci sono ancora feudatari da ossequiare e vassali che chiedono favori. Voglio ribadire a questi signori che con me la musica è cambiata. Cari Maddalonesi, noi siamo figli di una Città illustre, ricordiamolo, dove c'era Lavoro per tutti e Cultura, che può tornare a essere quella di un tempo, innanzitutto, se riusciamo ad essere uniti nelle battaglie ritrovando l'orgoglio di essere Maddalonesi, entrando nelle stanze del Potere per chiedere con la schiena dritta quello che spetta al nostro territorio anziché strisciare per un nostro interesse personale o una facile carriera politica. Come Amministrazione utilizzeremo ogni strumento per bloccare questo scempio, convocheremo presto un consiglio comunale per decidere tutti insieme la strada da percorrere, coinvolgeremo tutti costituendo un comitato cittadino, tutti nessun escluso, per ingaggiare una lotta che sono certo ci porterà al successo e metterà insieme i Maddalonesi per Maddaloni. Giù le mani dal nostro Ospedale!». La politica inizia a muoversi in maniera trasversale sulla questione nella Valle di Suessola. A scendere in campo contro la decisione della Regione Campania, guidata dal Pd, di declassare l’Ospedale di Maddaloni, sono Maurizio Masiello, Luigi Bove e Giuseppe Vinciguerra. Rispettivamente l’assessore comunale di Santa Maria a VIco, il vice sindaco di Maddaloni e l’ex capogruppo di minoranza di Cervino. I tre amministratori dichiarano «da figli di questa terra ci sentiamo fortemente penalizzati dalla decisione della Regione Campania, a guida Pd e centro sinistra, di rendere l’Ospedale di Maddaloni a mero Pronto Soccorso ed eliminando tutti i reparti. Facendo cosi si danneggia il diritto alla salute ad un'utenza di circa 90.000 abitanti tra Maddaloni e l'intera Valle di Suessola e poi considerando anche i comuni del beneventano a confine con la nostra Provincia e quelli del napoletano limitrofi alle nostre zone". Bove, Masiello e Vinciguerra accolgono l invito del Sindaco di Maddaloni di attivare tutte le forme possibili e democratiche per reagire alla scellerata decisione della Regione Campania. I tre amministratori dichiarano inoltre "tale decisione della Regione Campania è figlia dell’inadeguatezza di una classe dirigente e politica incapace e sorda e anche considerando l’inconsistenza di coloro che dovrebbero tutelare le nostre zone e che invece latitano".


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