15:43:47 Dettagli: l’elezione di Emiddio Cimmino come segretario provinciale del Partito democratico passa per la limatura di piccole angolature che, però, impediscono all’ex sindaco di San Tammaro di poter avere l’investitura ufficiale. Sul suo nome non ci sono particolari veti anche se, non c’è il gradimento ufficiale da parte di tutti. Numeri alla mano, Cimmino vincerebbe il congresso se, sul suo nome convergessero le aree dei cosiddetti istituzionali, i due consiglieri regionali Gennaro Oliviero e Stefano Graziano, e i due eurodeputati Pina Picierno e Nicola Caputo. Non è questa, però, l’idea. L’obiettivo è di tenere dentro al ragionamento anche il cosiddetto tavolo dei segretari che, pur non ponendosi in maniera pregiudizialmente contraria a Cimmino, al momento mantiene una propria posizione autonoma che, comunque, almeno nelle intenzioni, è quella di arrivare alla sintesi unitaria per la scelta del segretario. Una cervellotica partita a scacchi che potrebbe vedere il suo atto finale lunedì alle 18 quando è in programma il tavolo con il commissario Franco Mirabelli, il primo tavolo ufficiale, al quale sono stati invitati i quattro istituzionali e una delegazione del gruppo dei segretari che sarà rappresentata dai delegati delle quattro città più grandi e, cioé Enrico Tresca per Caserta, Angelo Raucci per Marcianise, Alfonso Formato per Maddaloni e Francesco Fiore per Santa Maria Capua Vetere. Sarà il tavolo decisivo? Prudentemente Mirabelli ha portato la data della scadenza delle candidature dal 7 al 10 gennaio proprio per mettere assieme gli ultimi cocci del Partito democratico.

Ci riuscirà? Volendosi sbilanciare in un pronostico si direbbe di sì, ma la variabile resta Santa Maria Capua Vetere dal momento che il gruppo di Umberto Pappadia e Camilla Sgambato non sembra abbia poi tutta questa voglia di omologarsi a schemi convenzionali. Da qui al 10 gennaio le giornate saranno lunghissime…