MARCIANISE. «Come al solito questa amministrazione non è al passo con le esigenze e le urgenze dei cittadini. Mentre la presenza di neoplasie ai polmoni ed alla vescica non risparmiano i cittadini che abitano la zona sud-ovest di Marcianise (Puzzaniello, Airola ecc) e oggi sappaimo perché, la giunta appropriandosi di una competenza che  è dei consiglieri comunali, da priorità e propone un regolamento sull’installazione delle antenne per la trasmissione dei segnali telefonici.

Due sono le questioni che pongo: i regolamenti sono di competenza dei consiglieri comunali ed in particolare il regolamento in questione è ad appannaggio della commissione ambiente, quindi la giunta ha sconfinato dalle sue competenze; la suddetta commissione sta già esaminando diverse bozze di regolamento e la discussione verte proprio su uno dei punti cardine del regolamento che ha presentato l’assessore delegato: il posizionamento sui soli edifici pubblici. Per Legge non è possibile limitare il diritto del privato di potere concedere il proprio lastrico solare per l’installazione di un’antenna per la telefonia mobile, sempre che si seguono le procedure previste nel Dpr 380/01, il Prg vigente, si rispettano i limiti di emissione previsti per Legge e si salvaguardano  i diritti di terzi   (distanza dai fabbricati, limitazione delle vedute ecc). Ancora limitare l’installazione sui soli edifici pubblici significa concentrare le antenne sula sede comunale in piazza Umberto I, o sull’ex tribunale in via de Felice, o sull’edificio che ospitava il Giudice di Pace in via San Giuliano, o sulla biblioteca in Via Vespucci e ciò è impossibile perché l’impatto sarebbe ancora più gravoso che sugli edifici privati, a meno che la giunta non voglia concedere l’installazione sulle scuole o al cimitero e non credo che sia questa l’intenzione. Questa è la discussione che oggi è in atto in commissione, quindi mi chiedo ma l’assessore chi ha ascoltato per redigere il regolamento , perché non sta seguendo i lavori della commissione ?  Sarà l’ennesimo pastrocchio di questa amministrazione , uno strumento inutilizzabile perché attaccabile dai privati e dagli operatori telefonici».

Francesco Zinzi, consigliere comunale