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CASERTA. Antonio D’Amore Direttore del Dipartimento Dipendenze dell’ASL Caserta, nel rammentare i dati regionali e provinciali emersi dal recente convegno, richiama l’attenzione delle agenzie educative e delle famiglie sulla necessità di prestare attenzione a quei tratti comportamentali dei ragazzi che sono spie di possibili dipendenze da gioco e altro.

L’acronimo è G.A.P. e sta per Gioco d’Azzardo Patologico, identificato dal DSM-5 come disturbo psichiatrico, viene riconosciuto come una forma di dipendenza, in quanto il giocatore patologico in assenza dell’eccitazione derivante dalla puntata sviluppa i sintomi tipici dell’ astinenza quali irritabilità, ansietà, insonnia, sudorazione, tremori e un intenso desiderio simile al “craving” sperimentato dai tossicodipendenti. 

I dati sulla diffusione tra gli adolescenti del fenomeno, in regione Campania, sono stati presentati lo scorso 12 giugno a Caserta, nel corso del convegno organizzato dal Dipartimento Dipendenze dell’ASL Caserta: “Se davvero fosse un gioco non farebbe male a nessuno”. Di notevole interesse i numeri portati da Sabrina Molinaro della sezione di Epidemiologia dell’ Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e quelli derivati dalle specifiche ricerche presentate da Marina Cosenza e Giovanna Nigro del Dipartimento di Psicologia della Seconda Università degli Studi di Napoli e da Roberto Malinconico della Unità Operativa Nuove Dipendenze dell’ASL Caserta.

Dall’ultimo studio europeo Espad (2014) svolto dal CNR sul gioco problematico in Italia, su di un campione rappresentativo di 500 studenti di età compresa tra 15 -17 anni, per la Campania si è osservato che i giochi più richiesti sono gratta e vinci 64,5 % , (Italia 71%) , scommesse sportive 67,7% (Italia 49%%), seguiti da bingo/tombola 42,3% (Italia 33%) e da altri giochi con le carte 31,4% (Italia 24%). Per quanto riguarda il luogo utilizzato per giocare è di più nelle sale scommessa: 43,3% (Italia 29%), seguite dai bar/tabacchi/pub : 35,9% (Italia 44%) e online 26,7 % (Italia 17%).

I dati più interessanti sono quelli relativi ai giovani giocatori a rischio e a quelli problematici, dove si trovano alcuni comportamenti associati al rischio di gioco patologico, come: il fumo quotidiano, l’avere assunto cannabis 20 o più volte nella vita , l’avere fatto uso di droghe sconosciute o di avere usato almeno una sostanza illegale nella vita, il binge drinking, i furti di piccole somme di danaro. A questi aspetti si associano i comportamenti in famiglia come : spendere più di 50 euro a settimana senza il controllo dei genitori, avere amici che giocano d’azzardo, avere perso 3 o più giorni di scuola senza motivo.

In Campania sono 19.000 gli studenti con profilo a rischio e 13.000 quelli con profilo problematico.

Se i giocatori adolescenti a rischio in Italia rappresentano l’11% dell’intero campione considerato, in Campania il dato è del 13% e per Caserta si stima una percentuale analoga.

Per i giovani giocatori problematici i valori confermano per la nostra regione le cifre più elevate: a fronte del 7,6% in Italia, la Campania si attesta sul 9% dato che è anch’esso sovrapponibile alla stima approssimativa per la provincia di Caserta.


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