12:08:32 SAN POTITO SANNITICO. Già dalla scorsa settimana la nuova sede del Parco Regionale del Matese si trova presso il nuovissimo edificio, il maestoso palazzo del 1700 recentemente ristrutturato, di via San Cassiano e di proprietà del Comune di San Potito Sannitico.

A sancire la concessione dei locali da parte del Comune all’Ente sovracomunale retto dal presidente Vincenzo Girfatti una Delibera di Giunta, la n. 159 del 29/11/2018, dal titolo: “Concessione in comodato d’uso temporaneo all’Ente Parco Regionale del Matese dei locali dell’edificio ubicato in via San Cassiano di proprietà dell’Ente”. Come precisato nella delibera, l’edificio, dato in comodato d’uso temporaneo all’Ente Parco Regionale del Matese, si divide così: l’intero primo piano posto sul lato nord-est del fabbricato è stato adibito ad uso uffici; vi è poi concesso l’uso della sala al piano terra, adibita a Sala Convegni ma il Comune potrà concederne anche l’uso a terzi per attività aventi le stesse finalità istituzionali del Parco e poi vi è un locale posto al piano terra dell’edificio, adibito ad uso archivio e deposito.

“In seguito alla necessità di effettuare lavori di adeguamento sismico alla vecchia sede del Parco, situata presso Piazza della Vittoria e sempre di proprietà comunale, abbiamo fatto in modo che un altro edificio estremamente bello e dignitoso venisse messo a disposizione di un Ente così importante per il nostro territorio”, ha precisato il sindaco Francesco Imperadore.

Il presidente del Parco Regionale del Matese Vincenzo Girfatti ha, invece, dichiarato: “Ringrazio il Sindaco e l’amministrazione comunale di San Potito per averci concesso l’uso di una prestigiosa sede. Ed è stata subito apprezzata dal delegato del Ministero e da Ispra durante gli incontri tecnici relativi allo studio del potenziale territorio compreso nel Parco Nazionale del Matese. In questi sei mesi abbiamo messo in campo una collaborazione sinergica con tutti gli amministratori della Comunità del Parco, al fine di recuperare terreno e soprattutto cogliere al meglio l’opportunità di trasformazione del Parco. Il territorio non può più attendere”.