La montagna ha partorito il topolino. Dopo quasi un anno di risse sulla stampa, scazzottate mediatiche e “incontri ravvicinati” nelle direzioni, è nata la segreteria del rilancio del Partito democratico, quella che avrà il compito di gestire le elezioni amministrative a Caserta, Aversa, Santa Maria Capua Vetere e Sessa Aurunca, oltre che in uno stuolo di piccoli centri chiamati al rinnovo dell’amministrazione. Vitale ha scelto una segreteria “istituzionale” nella quale, però, mancano gli “istituzionali”. Non fanno parte del ragionamento i due eurodeputati Pina Picierno e Nicola Caputo, la senatrice Rosaria Capacchione, il consigliere regionale Gennaro Oliviero e il “sindaco modello” Vito Marotta che, a San Nicola la Strada è riuscito a scardinare un monopolio di centrodestra che va avanti da quindici lunghi anni. Marotta è stato, in più di una circostanza individuato come uno degli esempi della nuova stagione dei democratici e, poi, quando si ha la possibilità di conferirgli un protagonismo lo si lascia da parte. E non regge il ragionamento di cordata con Lucia Esposito alla quale il giovane avvocato è legato da un solido rapporto politico a giustificare l’esclusione. Marotta è sindaco e, quindi è interlocutore autonomo e autorevole da interpellare! Di chi è la colpa di questo disastro democratico?
Discernere tra buoni e cattivi diventa difficile… E’ chiaro che una dose di buon senso avrebbe imposto una soluzione inclusiva da una parte e dall’altra che consentisse al Pd di sfruttare il momento positivo che il partito ha sia a livello regionale che sul piano nazionale. Non è stato così! E adesso? Toccherà a Dimitri Russo lasciare Castel Volturno per dialogare con Mirra a Santa Maria e sanare lo strappo nel centrosinistra? Staremo a vedere. Intanto da Palazzo Santa Lucia rimbalza la voce che De Luca starebbe pensando anche un commissariamento…