14:16:37 SANTA MARIA CAPUA VETERE. Le associazioni 'Fermiamo il Degrado Ambientale', 'Fermiamo i Roghi Tossici', 'Adotta la città', 'Comitato Cittadino per la Delocalizzazione dello Stir', in merito all’ordine del giorno predisposto per il consiglio comunale che si è tenuto ieri sera, sottolineano come l’amministrazione cittadina prenda coscienza, con estremo ritardo, della gravità del problema dell'impianto. 

«Purtroppo - come ha sottolineato Raffaele Aveta, portavoce delle associazioni - si parla solo ora di intervenire sulla Gisec, la società che gestisce l’impianto. È stato necessario il gravissimo incendio del primo novembre per occuparsi del problema. Avevamo proposto già da tempo di aprire una vertenza con la Gisec sulle modalità di gestione dell’impianto, ma le nostre richieste non hanno trovato ascolto. Nonostante quanto accaduto resta tuttora incomprensibile la posizione del sindaco che chiede un nuovo impianto Stir per la Provincia di Caserta, ma non parla di delocalizzazione di quello esistente, né delle criticità oggi già rilevabili e conosciute, come l’accesso di automezzi provenienti da comuni che non operano una corretta raccolta differenziata». 

Durante il consiglio comunale di ieri sera, i rappresentati delle associazioni hanno chiesto di integrare l'ordine del giorno con la discussione su un documento diviso in dieci punti, con il quale chiedono: la costituzione, con la Provincia di Caserta, la Gisec e gli altri Enti interessati, in primis Asl E Arpac, di un comitato permanente di gestione dell’impianto al quale possano partecipare con funzioni di controllo le associazioni cittadine, alle quali deve essere data la possibilità di svolgere, anche con propri tecnici, sopralluoghi ispettivi non concordati; la promozione di una conferenza dei sindaci della Provincia per implementare la qualità della raccolta differenziata in modo da eliminare al minimo la quantità di rifiuto organico che entra nello Stir, impedendo l’ingresso all’impianto di quanti non si adegueranno; la costruzione di un impianto di Biostabilizzazione della Fut, la cui realizzazione appare inutile laddove i comuni scelgano di impegnarsi in un ciclo virtuoso di raccolta differenziata; la realizzazione di progetti di forestazione urbana, volti a piantumare le strade cittadine e le aree libere di proprietà del Comune con alberi capaci di abbattere la Co2 e gli altri inquinanti, cercando così di migliorare la qualità dell’aria. La proposta di integrare l'ordine del giorno è stata respinta dal consiglio. 

Le associazioni cittadine, al di là della vicenda dello Stir, ritengono indispensabile l’avvio di serie politiche ambientali nella città di Santa Maria Capua Vetere, la costruzione di un Patto ecologico per la Città, utile a rilanciare la qualità della vita dei sammaritani.