MADDALONI. Riceviamo e pubblichiamo la nota dei dipendenti della Fondazione Villaggio dei ragazzi che spiegano le ragioni del loro sciopero:

Decimo giorno di sciopero alla Fondazione Villaggio dei Ragazzi. Continua il “sit-in” dei quarantadue dipendenti che hanno aderito all’iniziativa bloccando le attività principali dell’Ente come la Segreteria Generale, la Reception, la Tesoreria, la Cucina, i servizi generali, l’assistenza al pubblico. Lavoratori che in massa si sono allontanati dalle sigle sindacali. Il lavoro incessante e senza sosta dei dirigenti scolastici, Claudio Petrone e Giovanna D’Onofrio, ha garantito il regolare svolgimento dell’attività scolastica e l’accoglienza “minimal” a famiglie e studenti. Il clima resta teso, incerto e carico di tensione per molteplici motivi. Innanzitutto la ragione dello “sciopero bianco”, ovvero il mancato pagamento di undici mensilità che ha letteralmente messo in ginocchio dipendenti e famiglie. A seguire le incertezze che riguardano il futuro e le concrete possibilità di poter finalmente voltare pagina facendo ritornare l’Azienda agli antichi splendori dopo quasi sedici mesi di crisi senza freni. Ogni ora potrebbe essere quella buona per la nomina di un nuovo Commissario (che potrebbe essere un funzionario del ministero ndr) che in molti si augurano possa riportare tranquillità e soprattutto dignità ai lavoratori che per oltre un anno hanno lavorato contro tutto e tutti nel rispetto degli oltre 700 utenti. I dipendenti in sciopero parlano poco, speranzosi di poter intravedere quelle soluzioni “economiche” capaci di influire sia sul conti personali, sia sul rilancio della struttura. La gestione del sindaco di Maddaloni è già un ricordo lontano, una pagina che tutti vogliono dimenticare. Si guarda solo e soltanto al futuro, nonostante i veleni di questi giorni post-dimissioni. Rosa De Lucia parla di un “passo indietro”, gesto concepito per il bene della struttura. Di fatto la protesta degli studenti e lo sciopero dei lavoratori (clamoroso in una gestione commissariale), hanno influito notevolmente nella sua decisone di rimettere il mandato nella mani del Governatore Vincenzo De Luca. Tantissima amarezza hanno suscitato alcune dichiarazioni del primo cittadino sugli stipendi pagati durante la sua gestione, nonchè sui risultati raggiunti dal suo operato. Un groviglio di parole e numeri che non trova conforto nella realtà. I sette stipendi erogati da gennaio a settembre, che l’ex Commissario si appunta come una medaglia al valore, sono in realtà quattro, il cui pagamento è stato autorizzato grazie agli unici fondi regionali sbloccati negli ultimi dieci mesi (stanziati già nel 2013....). Gli altri tre emolumenti, invece, sono stati concessi grazie agli incassi delle rette mensili degli studenti. Per non parlare di flop clamorosi come la mancata apertura della Scuola dell’Infanzia (con la ditta che ha provveduto ai lavori previa autorizzazione della De Lucia che reclama a gran voce il dovuto compenso) e il mancato adeguamento dei laboratori dell’Istituto Alberghiero. Per non parlare dell’ormai celebre APQ cortesemente rispedito al mittente dalla Regione Campania e che, conti alla mano, ha messo in stand-by la “questione-Villaggio” per altri tre mesi.