11:02:2211:02:22 CASERTA. Tre presidenti della Provincia, tre anni trascorsi e ancora nessun bilancio: la crisi dell’amministrazione provinciale di Caserta è anche nell’impossibilità di approvare una manovra finanziaria che le permetta di programmare le proprie attività al di la del quotidiano.
L’ultimo bilancio approvato è quello del dicembre del 2015 quando, tra le altre cose, c’è stata la dichiarazione di dissesto.
Da quel momento l’ente non ha avuto la forza di presentare il bilancio stabilmente riequilibrato che gli avrebbe permesso di proseguire nell’azione di risanamento che è partita con il dissesto andando a liquidare i creditori.
L’ente è andato avanti per allineamenti di bilancio, manovre tecniche studiate per consentire alla Provincia di garantire la gestione ordinaria e di pagare lo stipendio ai dipendenti anche se questo tipo di argomentazione non convince il capogruppo del Partito democratico Marco Villano. «Dietro l’allineamento si nasconde un bilancio vero e proprio con il quale vengono garantite spese che un ente nelle condizioni della Provincia non dovrebbe sostenere - ha sottolineato Villano - è grave anzi che si speculi sulla necessità di chi subisce questa situazione di limbo come i dipendenti per fare politica».
Villano sostanzia il suo affondo con i numeri.
«Leggendo le cifre che forniscono loro - ha sottolineato - si vede come appena il 20% dell’allineamento viene utilizzato per pagare lo stipendio ai dipendenti, mentre il restante 80% serve a coprire spese molte delle quali evitabili».
L’esponente democratico anche in questo caso va diretto al nocciolo della questione e affonda.
«Un ente che non approva il bilancio da tre anni e che non riesce ad approvarlo - ha sottolineato - non può prevedere di spendere centomila euro in incarichi professionali.
Tutte le spese devono essere internalizzate se, realmente, si vuole cercare di superare la fase critica andando a presentare un’ipotesi di bilancio».
Da questo versante Villano è ancora più duro.
«L’amministrazione e il presidente Giorgio Magliocca non stanno facendo nulla per risanare i conti né per quello che riguarda la riduzione dei costi di gestione né per quello che concerne l’aumento delle entrate - ha specificato - un risparmio immediato sarebbe rappresentato dall’accorpamento in un’unica società di Gisec e Terra di lavoro dal momento che, quest’ultima, non è più commesse e, da due anni, ha un bilancio in perdita, mentre la prima è costretta a fare contratti annuali per tamponare le carenze di personale. Con l’accorpamento, si avrebbero i dipendenti sufficienti per poter operare e si risparmierebbero oltre duecentomila euro l’anno solo di compensi per i consigli d’amministrazione. Non si possono mantenere due enti solo perché si possono fare delle nomine... ». A proposito delle entrate, Villano sottolinea come nell’ultimo allineamento ci sia un dato drogato a proposito degli autovelox. «La Provincia ha stimato di incassare pressoché le stesse somme dello scorso anno per questa voce - ha spiegato Villano - anche se da diversi mesi non c’è più l’autovelox a Caserta Nord che era tra quelli che portava più risorse all’ente. Come è possibile pensare di incamerare le stesse risorse?». Sempre a proposito degli autovelox Villano spiega come il parlamentino provinciale non provveda a conservare somme per possibili ricorsi che potrebbero, poi, trasformarsi in debiti fuori bilancio.
«Inoltre la legge prevede che il 50% delle entrate - aggiunge - debba essere utilizzata per la manutenzione delle strade provinciali e ciò non avviene». Rispetto alle entrate dell’ente, Villano chiede chiarezza anche rispetto alla gestione delle proprietà della Provincia e alle bouvette nelle scuole. «Come viene gestito il patrimonio? A quanto ammontano le entrate e come vengono utilizzate - ha spiegato - non sappiamo i fitti, gli appalti quanto fruttano e gli introiti come vengono investiti perché non c’è un bilancio di riferimento». L’esponente del Partito democratico boccia su tutta la linea la politica economica di Magliocca. «Non assistiamo ad alcun intervento teso alla riduzione dei costi, non ci sono attività importanti messe in campo sul territorio con la Regione che ha coperto quasi per intero i costi degli interventi per strade e scuole - ha spiegato - a fronte di ciò si spendono soldi come se l’ente si trovasse in una situazione di normalità senza che lo stesso vi sia con tutte le conseguenze che la cosa comporta». Allo stato attuale la Provincia vanta un credito importante anche nei confronti di diversi comuni che non hanno praticamente mai pagato i costi degli impianti negli anni dell’emergenza rifiuti. Cosa fare per recuperare quelle somme? Allo stato attuale l’amministrazione provinciale non si è mossa in maniera energica nonostante ci siano due sentenze esecutive per comuni grandi come Mondragone e Maddaloni.
