09:49:45 CASERTA. E’ la questione finanziaria a tenere banco in questo momento negli uffici di piazza Vanvitelli. Il sindaco di Caserta Carlo Marino, assieme ai dirigenti, sta lavorando per chiudere i contenziosi storici e risanare in maniera risolutiva le casse dopo il secondo dissesto.

Sotto la lente di ingrandimento tutte le possibilità per far risparmiare soldi al Comune di Caserta e per cercare di ridurre ulteriormente la spesa. In queste ore, si sta ragionando sulla massa debitoria andando ad esaminare anche le cifre che il Comune deve a quegli imprenditori che non hanno accettato la proposta della commissione straordinaria di liquidazione e che non hanno aderito alla massa passiva. Il caso più spinoso, sicuramente, è quello legato all’imprenditore Mario Pagano che vanta un credito elevatissimo con l’ente di Palazzo Castropignano e che non ha accettato la proposta transattiva dei prefetti per quello che riguarda il primo dissesto. La sua situazione, con la seconda dichiarazione si ripropone in maniera speculare, ma questa volta c’è la volontà da parte di tutti di chiudere la partita.

I dirigenti del Comune hanno aperto con lui un ragionamento per cercare di superare le resistenze che in passato lo hanno portato a dire no all’accordo con l’ente di piazza Vanvitelli.

Nello specifico, il Comune di Caserta, sarebbe disponibile ad accollarsi gli oneri finanziari, se l’imprenditore dovesse accettare la proposta transattiva. Per ora ci si muove nel campo delle ipotesi, ma, chiaramente, risolvere il debito con Mario Pagano per il Comune di Caserta sarebbe sicuramente un bel passo in avanti, visti anche i costi che l’ente è riuscito a tagliare soprattutto in materia di personale con il pensionamento di ben cento dipendenti avvenuto alla fine dello scorso anno. Ulteriori sviluppi si attendono nelle prossime ore quando sarà possibile avere un quadro più chiaro della situazione che non può non partire da quelle che saranno le risposte che arriveranno da imprenditori come Pagano che oggi rappresentano una spina nel fianco per il Comune per l’enorme credito che hanno accumulato negli anni a causa dell’assenza di liquidità dell’ente.

A quanto sembra l’imprenditore è disposto a ragionare a patto che, oltre agli oneri, il Comune conceda il 50% del credito che vanta.

Una soluzione questa che salverebbe capre e cavoli, o, almeno questo si spera...