15:20:46 CASERTA. Nero E Non Solo non ha più una casa. Il 13 settembre 2018 la curia vescovile di Caserta invia una raccomandata al presidente della onlus Nero E Non Solo nella quale comunica di non voler rinnovare il contratto di comodato della chiesetta di Sant'Elena in via Ferrante.
Il motivo di tale decisione, come riportato dalla raccomandata, è la precarietà dell'immobile al quale, si dice, si prenderanno al più presto provvedimenti in merito alla sicurezza. La data di sfratto è fissata per il 20 marzo 2019, e solo fino ad allora l'associazione avrà una sede dove poter svolgere le proprie attività. Nero E Non Solo nasce come gruppo di volontariato dedito alla promozione di culture e attività sociali differenti, attivo dal 1991, si è occupato oltre che dell'integrazione e della condivisione anche del recupero della chiesetta in questione. La chiesa sconsacrata di Sant'Elena visse un lungo stato di abbandono fino, appunto, al 1991, anno in cui la onlus decise, assieme alla curia, di renderla un luogo di ritrovo per tutti i cittadini attivi nella società casertana.
Per tutta risposta, il presidente di Nero E Non Solo Nello Zerrillo pubblica sul sito ufficiale una lettera nella quale ringrazia la curia per l'opportunità e la collaborazione concessagli e chiede un ulteriore aiuto per la ricerca di un nuovo spazio nel comune casertano dove poter continuare i propri progetti.
Non mancano le note di rammarico in quanto l'associazione si è sempre resa disponibile e responsabile per tutti i lavori di manutenzione di cui la sede aveva bisogno e, proprio ora che vengono presi seri provvedimenti, la comunità non potrà vedere la rinascita definitiva della chiesetta alla quale ha contribuito.
La perdita di tale associazione nella città di Caserta graverebbe sulle già scarse interazioni e integrazioni multietniche, e la perdita di tale sede peserebbe sulla comunità che la viveva come punto di riferimento.
Questa notizia si accosta ad una, più recente e meno drammatica: l'iniziativa di un'altra associazione, Rain Arcigay Caserta Onlus.
Da pochi giorni è stato annunciato che è in atto la realizzazione di un progetto di accoglienza per tutti quei ragazzi che sono stati cacciati di casa a causa del loro orientamento sessuale. Come centro di accoglienza è stata scelta una villa confiscata alla camorra a Castel Volturno e, come afferma uno dei fondatori, vi sono già varie richieste di ospitalità. Questo sarebbe il primo centro LGBT del mediterraneo e sembrerebbe che i lavori di ristrutturazione dello stabile stiano procedendo come previsto.
Caserta sta vivendo, quindi, forti cambiamenti all'interno della propria società e delle comunità che possono essere visti come un'opportunità di crescita culturale, soprattutto per le generazioni più giovani che avranno così la possibilità di avere maggiori confronti diretti con la diversità che è a loro vicina. E le storie di queste due associazioni e dei loro progetti possono essere spunti per delle iniziative verso la costruzione di altri centri sociali volti a favore di attività interattive e di gruppo.
Claudia Mazzarelli