12:06:08 Si è chiusa con una prescrizione la vicenda degli Swap, cioé della rinegoziazione dei mutui avvenuta nel 2004, che vedeva imputati davanti alla Corte dei conti assessori, consiglieri e dirigenti della seconda giunta Falco per i quali era stato chiesto un maxi-risarcimento da 4 milioni e 800 mila euro.

Coinvolti nel procedimento gli ex assessori Vincenzo Ferraro, Donato Affinito, Carmine Lisi, Pio Del Gaudio, Stefano Fabrocile, Antimo Ronzo, Silvana Sciaudone, Carlo Marino difesi dall’avvocato Francesco Maria Caianiello che rappresentava anche gli ex consiglieri Biagio Esposito, Gabriele Amato, Giuseppe Casella, Aniello Spirito, Cesare Lino, Nicola Garofalo, Catello Tronco, Antonio Maiello, Angelo Polverino, Emilio Caterino, Pietro Della Peruta, Giovanni Lombardi, Domenico Guida. Coinvolti anche l’ex assessore Giuseppe Riello, difeso dall’avvocato Renato Labriola, Antonio Di Lella rappresentato dall’avvocato Gianfranco D’Angelo, l’ex dirigente Gioacchino Petrella, difeso da Roberto D’Aprano, Attilio Romano, difeso da Carlo Maria Iaccarino, Pasquale Toscano, difeso dall’avvocato Giuseppe Ceceri e Livio Gallicola e Vincenzo Ascione non rappresentati. A finire sotto la lente della procura generale della Corte dei conti la sottoscrizione del contratto con lo stesso Advisor scelto per la rinegoziazione dei mutui, la richiesta di una consulenza che è stata depositata all'Ente successivamente alla stipula del contratto; la mancanza di parere di un esperto; la adozione degli atti in palese violazione del patto di stabilità e la sottoscrizione di un contratto di interest rate swap contenente le opzioni digitali, ovvero clausole il cui inserimento era stato vietato dalla normativa all'epoca in vigore. Ma, nel calderone delle contestazioni, sono finite anche le banche che hanno ‘consigliato’ all’amministrazione tale procedura. A tirarle in ballo l’ex assessore alle finanze Riello con il suo legale Labriola. Questa istanza, così come quelle addebitate agli amministratori sono state ‘sanate’ dalla prescrizione.