21:06:54 «Tutti i consiglieri comunali di maggioranza ed assessori che vogliono parlare con la stampa dovranno inviare al sindaco i loro comunicati che provvederà ad inviarli attraverso il suo ufficio stampa eliminando, così, la possibilità che dichiarazioni e/o interviste possano creare equivoci».

Non è una frase rubata da una riunione, né un’indiscrezione di qualche bravo cronista, ma semplicemente, un passaggio di una nota ufficiale che il sindaco Enrico De Cristofaro ha diramato alla stampa per fare chiarezza sulle polemiche di queste ore legate agli assetti e agli indirizzi dell’esecutivo normanno. Insomma, oggi, giusto per fare qualche esempio, se il vicepresidente della Provincia Rosario Capasso, o un amministratore accorto come Galluccio vogliono dire qualcosa di pubblico lo possono fare solo ed esclusivamente se edulcorato in maniera preventiva dal primo cittadino. Caro sindaco, per usare una battuta del grande Massimo Troisi, queste sono cose che si dicono alle spalle… Lei non solo le ha dette in faccia, ma, addirittura le ha messe nero su bianco ignorando le regole non scritte della politica in base alle quali la libertà di espressione di ciascuno è sacrosanta, o comunque, si deve far finta che sia così… Il fatto che lei appartenga alla cosiddetta società civile (una società incivile non esiste), ossimoro moderno per giustificare scelte politiche di figure espressione della politica, ma non tesserate in un partito, non la affranca da liturgie che salvaguardano i ruoli e, soprattutto, chi le esercita. Se si fosse raggiunto un accordo interno sul modo in cui debbano essere comunicate le notizie e le dichiarazioni alla stampa, nessuno avrebbe potuto dire nulla e le avrebbe potuto imputare nulla. Così, invece, lei certifica che esiste una censura, che lei è l’unico a poterla esercitare e che, di fatto, l’autonomia personale di espressione di ciascun membro della sua maggioranza non esiste. Il costume politico aversano ha un nuovo censore: Enrico De Cristofaro…