MARCIANISE. È la più famosa, quella di Londra, a saltare subito quando si parla di metropolitana. La “London tube”, dalle coloratissime mappe, divenuta icona nel mondo di questo sistema di mobilità.

Da qualche giorno, un’altra metropolitana “virtuale” collega, con le sue quattro divertenti “stations”, una scuola di lingue, “The British Club School of Languages” di Lino Squeglia, e alcune rotonde di Marcianise con una piazzetta di Capodrise. La prima corsa, si fa per dire, è stata inaugurata con un video su Facebook, montato dal fotografo e film-maker Alessandro Musone. Un’interessante operazione editoriale, che riesce a coniugare, in modo ironico e incisivo, la passione per il territorio degli ideatori e una campagna di viral marketing che farà bene alla “brand awareness” della scuola. Ma veniamo al tragitto. Si va dalla “London Square Station” a Capodrise, passando a Marcianise per la “St Pio’s station” e la “Liverpool Station”, e infine si arriva a “The British Club Station”. Tutte le stazioni, “adottate” da Squeglia, hanno i nomi di luoghi reali, locali o presi i prestito del Regno Unito. “London Square Station”, con la sua skyline londinese in gigantografia; “St Pio’s Station”, con la celeberrima cabina telefonica rossa, in versione “pendente”. “Liverpool Station”, dedicata al mitico quartetto dell’omonima cittadina, “The Beatles”, icona del brit -pop, nonché della cultura identitaria d’oltremanica, e del quale ricorre quest’anno il 50esimo anniversario dall’uscita del film. Il 17 luglio 1968, infatti, veniva proiettato lo psichedelico cartoon dei quattro di Liverpool, come conferma il “padre adottivo” degli spazi tematici, Squeglia: «Il simbolo inconfondibile di questa rotonda non poteva che essere il celeberrimo “Yellow Submarine” – rivela –, per molti un semplice sottomarino giallo, divenuto nel corso del secolo, non soltanto il titolo di una delle più famose canzoni dei “Beatles”, ma il simbolo di un fenomeno musicale e culturale che ha fatto storia. I millennials, in alcuni casi, conoscono poco del patrimonio culturale del mondo britannico degli anni 60/70, mentre è nostro dovere trasmettere loro la consapevolezza che la lingua inglese non è solo qualcosa da imparare per forza, ma un parallelo identitario della cultura italiana». Il professor Squeglia è titolare de “The British Club School of Languages” di Marcianise, attivo da 25 anni sul territorio, che da oggi rappresenta anche la quarta e ultima stazione della mappa della metropolitana virtuale “The British Club Station”: «Potevamo celebrare – aggiunge – le nostre nozze d’argento lavorative, abbiamo, infatti, aperto nel 1993, con il classico evento o “megaparty”. Abbiamo, invece deciso di investire nella valorizzazione del nostro territorio, perché anche la semplice rotonda non asservisca solo alla sua naturale funzione di smistamento del traffico, ma che possa aderire al trend, ormai consolidato – conclude Squeglia – , di spazio suburbano votato all’arte e alla cultura».
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