15:27:49 Sono sempre stato convinto che ciò che accade nella vita politica casertana sia lo specchio di quanto succede o succederà a livello nazionale.
Proprio da Terra di Lavoro spesso si sono innescate alcune dinamiche che poi hanno fatto saltare blindatissimi governi. Caserta potrebbe quasi diventare un laboratorio politico, dove si rappresentano i più improbabili scenari in continua evoluzione ... insomma sarebbe da studiare. Quello che sta accadendo nel centrosinistra nazionale rispecchia in pieno ciò che è in essere già da tempo nella provincia di Caserta e in particolare nel comune capoluogo. Il quadro attuale è rappresentato da un PD disarmante e ormai disarmato elettoralmente, che si riteneva imbattibile vista la famosa percentuale di voto bulgara del 40%, fatta di numeri virtuali perché non consolidati, visti i risultati, che si è rivelata un caso, una congiunzione astrale, insomma ... una botta di fortuna. Un capitale di preferenze che non è stato gestito al meglio, anzi è servito solamente a galvanizzare i vari capibastone, che sempre più tronfi gonfiavano il petto come polli di allevamento, perché increduli, finalmente, vedevano coronato il sogno di conquistare l'agognato posto "al sole". Tutto troppo facile con il vento in poppa, condizione favorevole che ha fatto si che vari alleati opportunisti, approfittando della luce riflessa e rimanendo nella scia positiva, si sono ritrovati catapultati in qualche parlamentino con un numero di voti che forse non bastavano nemmeno per essere eletti in un consiglio di un comune provincia. E' fatta, basta garantire lo status quo, fare per non fare, cambiare affinché nulla cambi, congresso sì o congresso no, nel dubbio niente, le primarie ... e che ne parliamo a fare! E proprio questa sicumera, che ha trasformato in cinici opportunisti la maggior parte dei riferimenti del centrosinistra locale, facendoli diventare pronti a provare ogni forma trasversalità, a raccattare la qualunque purchè garantisse voti, questo pur di garantirsi e rafforzare così il proprio bagaglio elettorale. Un esercito di giannizzeri, assoldati in nome della prebenda o dell'incarico, questo a discapito della squadra, del gruppo, di chi ha militato e ci ha creduto. Meritocrazia, trasparenza, democrazia, unità, partecipazione, uguaglianza, cambiamento, discontinuità, inclusione, sono termini che risultano sconosciuti a chi rappresenta il centrosinistra su questo territorio. L'inclusione no, forse a modo loro sono stati inclusivi, tanto che se li metti davanti alla scelta tra il coinvolgere politicamente un cittadino straniero, magari nero, o una "ex" camicia nera, questi, proprio per dimostrare che non badano al colore, preferiscono la seconda, e mica perché gli porta voti ... ma come vi salta in mente?! E adesso li senti gridare dai palchi delle feste dell'Unità, sempre più deserte ... sciogliamo, rifondiamo, ricominciamo dalla base, riprendiamoci la nostra gente ... ma uno come me, che si era avvicinato a questo mondo con tanta voglia di fare, perché dovrebbe credervi ... ancora?
Edgardo Ursomando
