10:01:07 CAPUA. «All’amministrazione Centore sarebbe bastato portare avanti quanto di buono fatto dalla nostra giunta per permettere alla città di Capua di crescere e di avere nuovi posti di lavoro».

Ad affermarlo è il consigliere d’opposizione Marco Ricci che non si ferma all’accusa politica, ma motiva con i fatti la sua affermazione.

«Non è tollerabile più attendere oltre per la seconda fase del progetto di riqualificazione dell’ex campo profughi, altrimenti potremmo correre il rischio di causare un danno erariale per il Comune - ha sottolineato - se fossi stato io il sindaco avrei subito permesso all’impresa di procedere con la realizzazione delle case per le giovani coppie preoccupandomi che, a lavorare fossero ditte e manodopera capuana.

Oggi, invece, rischiamo di doverci difendere dalla richiesta dell’impresa di risarcimento per i due milioni e mezzo spesi per la bonifica dell’area senza avere, poi, come da accordo, la possibilità di procedere alla costruzione degli immobili. Una situazione paradossale che, se il sindaco ai suoi non corrono ai ripari potrebbe essere fatale per la nostra città».

Ma Ricci sottolinea come l’elenco dei problemi legati ad una non gestione dell’eredità «preziosa» lasciata dalla giunta Antropoli è lungo.

«Non sono stati capaci neppure di gestire la vicenda del contratto di quartiere - ha ripreso - anziché fare come noi e monitorare costantemente il ministero per la seconda tranche di finanziamenti del progetto, sono rimasti a guardare e, così, hanno lasciato il rione Carlo Santagata in balia delle onde, con i soldi finiti e l’impossibilità di andare avanti con i lavori».

Il dirigente provinciale di Forza Italia affonda il colpo anche in relazione alla vicenda del Ponte per il quale, in uno dei primi consigli, Ricci aveva consigliato una strada differente rispetto a quella che è stata adottata.

«Avevo detto al sindaco di andare avanti con la stazione unica appaltante perché era un presidio di legalità, ma gli avevo chiesto, per ragione di tempi, di demandare ai suoi tecnici la gara per il ponte sfruttando il tesoretto di trecentomila euro che gli abbiamo lasciato noi - ha sottolineato Ricci - anche in questo caso, non ci ha ascoltato e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti...Sono trascorsi due anni ed è stato costretto a chiudere il ponte senza riescire ad effettuare gli interventi di messa in sicurezza. Se fossi io il sindaco di Capua, a questo punto chiuderei anche l’altro ponte, dal momento che non c’è alcuna relazione di staticità che ci dice che è in grado di sopportare un peso raddoppiato rispetto a quello del recente passato anche perché quel ponte non è certo stato costruito per sopportare il carico di automobili... Devono essere prefettura a vigili del fuoco, dopo i dovuti controlli ad assumersi la responsabilità di tenerlo aperto... ».