14:48:18 CASERTA. Rita Martone, la sua nomina a Commissario dei Verdi ha sorpreso molti. Da dove nasce questo percorso e dove vuole arrivare?
«Il percorso con i Verdi è nato qualche mese fa, a quasi un anno dalle mie dimissioni dalla Giunta cittadina, esperienza che mi ha fatto comprendere le reali problematiche che attanagliano questa città ormai da anni. La vicinanza alla Federazione dei Verdi è nata spontaneamente, ha solleticato la mia nota attenzione alle tematiche della tutela dell’ambiente, della salute pubblica, della ricerca di uno sviluppo che non sacrifichi il pianeta sull’altare del progresso. Sono temi trasversali che entrano nella vita quotidiana di tutti, sono i temi che più interessano il nostro territorio».
Un partito piccolo con quali ambizioni?
«I Verdi sono radicati in Campania, sono nella maggioranza regionale e hanno presenze importanti in moltissimi comuni. Per quel che riguarda la mia scelta non ho guardato alle percentuali, ho fatto una scelta di convinzione. Forse la politica dovrebbe tornare ad affezionarsi agli ideali prima che ai numeri. Inoltre notoriamente non sono una persona abituata a salire sul carro dei vincitori, anche la mia esperienza alle scorse comunali lo certifica».
I Verdi sono stati tra le forze che hanno sostenuto la candidatura di Carlo Marino, che posizione assumete rispetto all’Amministrazione comunale?
«Non abbiamo rappresentanze in maggioranza, né in Consiglio né in Giunta. Non più almeno. Oggi non siamo alla ricerca di figuranti, non ci servono manichini da esporre nel parlamentino cittadino, siamo di fatto fuori dalla maggioranza ed entrare non è tra le nostre priorità. Ora c’è da costruire e rafforzare il partito in provincia e in città, le priorità sono il coinvolgimento e l’iniziativa politica».
Biodigestore, qual è la posizione del partito degli ambientalisti?
«Grazie ai Verdi sono stati chiusi due inceneritori in Campania, quella dei Biodigestori è una parte importante della soluzione del problema che più affanna la nostra regione: chiudere nel migliore dei modi possibili il ciclo dei rifiuti. Sull’impianto di Ponteselice non possiamo che essere d’accordo sulla tipologia di impianto, resta qualche dubbio sulla scelta dell’allocazione… C’è da vedere come sarà realizzato e gestito il Biodigestore, vigileremo attentamente come sempre abbiamo fatto».
Avete festeggiato la chiusura del ponte di Capua come una vostra vittoria, cosa è successo?
«Il ponte nuovo di Capua già in una relazione tecnica del 2016 a cura del Comune risultava inagibile. Nel mese di Agosto, visti i tristi eventi di Genova, ci siamo affrettati nel chiedere l’immediata chiusura del ponte. Assurdo che con un finanziamento ottenuto per la ristrutturazione e la gara di affidamento già espletata non si sia ancora provveduto a mettere in sicurezza la struttura. Come può la burocrazia vincere sulla tutela dei cittadini? Anche questo rischiava di essere uno dei tanti disastri annunciati di questo Paese, non possiamo che essere felici della chiusura».
I temi per la città, qual è l’agenda dei Verdi?
«Partiamo dal tema dei rifiuti: la città, non per colpa dell’Amministrazione, versa in condizioni indecenti e pericolose… Speriamo che il problema sia risolto. Resta il tema gravissimo delle discariche abusive a cielo aperto in città: via Falcone, via Graefer e via Dietro Corte in località S. Clemente. Questi punti sono sede di continui sversamenti abusivi, talvolta di sostanze pericolose. E’ un tema che coinvolge la salute dei cittadini e che puzza di criminalità organizzata. Assurdo che sia stato così sottovalutato in questi anni. Ultimo, ma non ultimo, riceviamo segnalazioni di situazioni simili da tutta la provincia. Tornando alle iniziative, presto saremo in strada a distribuire gratuitamente posacenere tascabili, la tutela dell’ambiente parte dalla necessità di educare la sensibilità dei singoli cittadini. Un’iniziativa che ha fatto notizia questa estate, quando i Verdi li hanno distribuiti sulle spiagge del litorale campano».
