SANTA MARIA CAPUA VETERE. Gestione delle udienze civili, modi e durata dei procedimenti, che nelle loro lungaggini penalizzano le parti e gli stessi avvocati, cancellerie malfunzionanti; tempi e criteri di liquidazione degli onorari, soprattutto in tema di gratuito patrocinio; particolare attenzione anche all’avvocatura penale, dove va rivisto e rispettato l’orario di inizio delle udienze e l’ordine di trattazione dei processi, dove c’è la necessità di una migliore implementazione informatica, dov’è necessario intervenire sulla funzionalità dell’Ufficio di Sorveglianza, sull’accesso al Carcere da parte dei procuratori e sulle relazioni di segreteria con l’Ufficio di Procura. 

Alla base di tutto, però, la necessità avvertita di un percorso di apertura e condivisione, peraltro già avviato con vari incontri organizzati prima della pausa estiva. Sono questi alcuni dei temi che il movimento l’AvvocaturadelFare-Articolo24 sta affrontando in vista del rinnovo delle cariche all’Ordine di Santa Maria Capua Vetere. Ieri, 14 settembre, un ampio gruppo di colleghe e colleghi ha contribuito alla elaborazione di un documento contenente le linee programmatiche generali ed ha discusso delle necessità impellenti che riguardano tutta la categoria, non eludendo le indecorose ultime vicende riguardanti il trasferimento degli uffici casertani. I lavori sono stati coordinati dagli avvocati Nicola Di Benedetto e Renato Iaselli. Tra gli argomenti toccati, e che formano parte del programma che il gruppo intende proporre come linee che potranno essere implementate in occasione dei prossimi incontri sui territori (da cui erano peraltro pervenute alcune delle istanze recepite nel documento), figura anche l’esigenza di un nuovo ruolo da attribuire alla Fondazione, strumento utile per la formazione, «ma le cui potenzialità appaiono limitate dalla mancata presentazione del Piano di Offerta Formativa», si legge nel documento. Di conseguenza, la necessità di «adoperarsi, in coordinamento con il Coa, per attuare le modifiche statutarie necessarie per consentire a tutti gli avvocati ed allo stesso Coa una migliore e più efficace partecipazione alle dinamiche scientifiche».

Tra gli obiettivi del nuovo gruppo anche la valorizzazione del ruolo sociale del Coa, che ha l’obbligo di una particolare attenzione alle fasce deboli (anche professionali) ed al territorio, «e ciò deve avvenire, - sostiene il documento del nuovo gruppo - con la promozione di sportelli di ausilio ai cittadini ovvero di commissioni miste, inclusa una commissione che sia dedicata ai protocolli di intesa e alla trasparenza con particolare sensibilità per il rispetto dei principi deontologici». Attenzione altresì posta sugli incarichi, «per cui si sente il bisogno di una corretta e trasparente gestione nel rispetto di rigorosi criteri di rotazione e turnazione». Tra i punti programmatici anche la creazione, nell’ambito del tribunale, di una Camera di mediazione familiare, con predisposizione di corsi di formazione per mediatori familiari, amministratori di sostegno e curatori speciali. Insomma, un mondo, quello giudiziario di Santa Maria Capua Vetere, «che veda, finalmente, uniti in un unico gruppo quegli avvocati stanchi di un sistema interno fatto di personalizzazioni e di privilegi, e che punta, adesso, ad un rinnovamento vero a garanzia degli addetti ai lavori e dell’intera utenza. Il progetto - conclude il documento - è fondato sul confronto ed è naturalmente aperto ad ulteriori idee e contributi, senza preclusione alcuna verso chiunque intenda contribuire a questa esperienza di dialogo e crescita».