23:19:34 MARCIANISE.Un’adunanza massiccia, eppure silenziosa. Il rispetto e il dolore per la morte di Mariopio Zarrillo da parte dei marcianisani è emerso ancora una volta questa sera in occasione della fiaccolata organizzata per commemorare la sua memoria.
In tantissimi hanno risposto presente all’appello di don Antonio Piccirillo che ha voluto organizzare la fiaccolata nel giorno che sarebbe stato del suo compleanno. Il corteo è partito da piazza Umberto I per poi attraversare via Roma e via Marconi, dove tra la commozione generale è stata deposta una corona di fiori fuori villa Schiavo, il luogo dove si è tolto la vita. Il passaggio della fiaccolata è stato scandito dal volo di palloncini bianchi. Il corteo è proseguito in via Quercia, via Novelli, via San Simeone, via Battisti e piazza Carità dove si è chiuso con un momento di preghiera. Intanto proseguono le indagini da parte degli inquirenti per stabilire le cause di una morte che nessuno riesce a spiegarsi. Perché la decisione di farla finita a villa Schiavo? Che ragioni aveva per uccidersi un ragazzo voluto bene da tutti? Mariopio era fidanzato e fino a due mesi fa lavorava in una casa famiglia a San Prisco. Dall’autopsia e dagli interrogatori che ci saranno nelle prossime ore, gli inquirenti sperano di ricostruire la verità. Intanto sono stati ricostruiti gli ultimi istanti di vita del ragazzo. Nel pomeriggio di quel maledetto venerdì 31 agosto, Mariopio si era recato a Teano per acquistare la pistola usata per la sua morte. Poi alle 22.,30 il nulla. L’ingresso nella villa abbandonata, i due spari contro il muro con le cuffie che si usano nello sport, forse per provare l’arma (Mariopio aveva il porto d’armi sportivo) e, infine l’insano gesto: fotogrammi drammatici dai quali, comunque manca ancora qualcosa per capire il perché di una vita spezzata ad un’età così giovane.