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16:43:10 CAIAZZO. Per la seconda stagione il cartellone teatrale di Caiazzo 2018/2019 triplica: oltre a quello classico per gli amanti del teatro, è stato pensato un allestimento per le famiglie e un altro per le scuole del territorio, così da educare i bambini sin da piccoli al mondo del teatro, facendogli vivere luoghi ed emozioni, l'odore e il rumore del palco.

Sono queste alcune delle novità emerse nel corso di una conferenza stampa ospitata nella sala consiliare del Comune a cui hanno preso parte il sindaco Stefano Giaquinto, il presidente del Consiglio Comunale con delega alla Cultura Ida Sorbo, il direttore artistico Enzo Varone, Michele Tarallo, responsabile del Progetto Teatro per i ragazzi e il maestro Franco Mantovanelli, presidente dell'Associazione Attori e Tecnici. "Una iniziativa intonata e coerente con la volontà della mia Amministrazione, ovvero quella di dare slancio e valore al Teatro Jovinelli, un intimo e accogliente teatro dedicato alla memoria di un eccellente caiatino, don Peppe Jovinelli, padre fondatore del famoso teatro della Capitale - ha ammesso il primo cittadino Giaquinto - Un'opportunità culturale, un'occasione di apertura e confronto, di crescita per gli studenti delle scuole, di promozione territoriale, di espressione per compagnie e professionisti spesso non considerati con dignità". "Un'esperienza di didattica per gli alunni - aggiunge la delegata alla Cultura Sorbo - sono piacevolmente colpita dalla scelta di inserire fra gli spettacoli, la rappresentazione della commedia latina perché consente agli studenti di poter vedere sulla scena quello che quotidianamente studiano sui libri di letteratura". Ha illustrato sinteticamente i 9 spettacoli (uno fuori abbonamento) il direttore artistico Varone riconoscendo che "a calcare le scene del piccolo e glorioso teatro Jovinelli ci saranno, tra gli altri, Lalla Esposito, Corrado Taranto, Ciro Esposito, Giovanni Allocca, Antonio D'Avino, Tina Gesumaria e il caiatino doc Peppe Fiore. Confermarsi non è mai semplice, ma sono convinto che con la dedizione, l'impegno ed i prodotti di qualità proposti, potremmo brillantemente riuscire nel nostro intento". "Gli spettacoli della Compagnia "Idea Chiara Onlus" nascono dall'unione di esperienze di vita reale - spiega Tarallo, direttore artistico della Rassegna Mamma, Papà ... andiamo a teatro" a cura della Compagnia Teatrale Idea Chiara Onlus da anni impegnato nel teatro sociale e per ragazzi - La volontà è di sensibilizzare gli adulti del domani in argomenti di attualità come la disabilità, il bullismo, la diversità". Ha concluso gli interventi il maestro Mantovalli, ormai caiatino d'adozione e inserito nel cartellone in quanto organizzatore e 'attore protagonista'. Mantovanelli, impegnato da anni nella Città di Caiazzo con una scuola di musica e un coro polifonico, ha asserito: "Ormai vivo a Caiazzo e da subito ho pensato che fosse una città piena di peculiarità e bellezze. Il teatro Jovinelli, per esempio, un piccolo gioiello del centro storico, ma c’è davvero tanto altro, di bello e buono, da scoprire". Si parte domenica 28 ottobre con il Concerto Blu, un omaggio a Domenico Modugno con Lalla Esposito, al piano Antonio Ottaviano.

Giuseppe IOVINELLA in arte “don Peppe JOVINELLI”

Il 22 marzo del 1866 nasceva, a Caiazzo Giuseppe Jovinelli, impresario teatrale, talent scout e gestore di teatri di varietà e sale cinematografiche romane, tra cui domina su tutti il Teatro ‘Ambra Jovinelli’. Giuseppe Iovinella per l’anagrafe, l’impresario assunse il nome con cui oggi tutti lo ricordano probabilmente per un errore di trascrizione al momento della registrazione della nascita. Nonostante anche affettivamente fosse legato alla sua terra (sposò Anna Caputo, napoletana d’origine, dalla quale ebbe la figlia Teresa), Jovinelli fu sempre insofferente della vita di paese e, per converso, attratto dal mondo dello spettacolo.

Così, armato di passione e intraprendenza, l’impresario aprì un luna park itinerante e cominciò a girare per l’Italia. A Napoli frequentò l’ambiente del caffè-concerto, e durante uno dei suo viaggi in Sicilia, a Messina, conobbe Concetta Calabrese, che divenne presto la sua nuova compagna. Lasciata la moglie, con la quale tuttavia restò sempre legalmente sposato, si trasferì a Roma, nel quartiere Esquilino, dove nacque suo figlio Arcangelo che non poté riconoscere. Solo più tardi, un accordo con la moglie gli permise di riconoscere gli altri figli avuti da Concetta Calabrese, Pasquale, Graziano, Gustavo, Vittoria, Mario e Carmela che ottennero così il cognome Iovinelli.

Giuseppe Jovinelli divenne presto conosciuto e rispettato nella zona di piazza Guglielmo Pepe, dove alla fine dell’Ottocento si trovavano i baracconi e i teatrini popolari descritti da Ettore Petrolini nelle sue memorie. Proprio in piazza Peppe Jovinelli costruì i suoi primi teatri in legno, il Teatro Margherita e il Padiglione Umberto, e nel 1903 iniziò i progetti per la costruzione di un teatro in muratura, che doveva chiamarsi Teatro Umberto I ma che poi prese il nome di Teatro Jovinelli, un gioiello architettonico in stile liberty. Il nuovo teatro fu inaugurato il 3 marzo 1909 con uno spettacolo di Raffaele Viviani.

È a Giuseppe Jovinelli, inoltre, che è legato l’ingresso di Totò nel mondo dello spettacolo.

Al suo teatro, infatti, il Principe debuttò, imitando le macchiette del famoso Gustavo De Marco, che militò tra gli attori dell’impresario casertano per lungo tempo. Altri i ‘geni’ scritturati da Jovinelli, da Raffaele Viviani a Ettore Petrolini, che nel 1910 ottenne da Giuseppe Jovinelli il primo importante contratto a Roma, Gustavo De Marco, Gennaro Pasquariello, Armando Gill, Alfredo Bambi e molti altri. Le attività di Don Peppe non si limitarono comunque alla sola imprenditoria teatrale: a suo modo fu attivo in campo sociale, organizzando più volte l’anno pranzi e cene di beneficenza per aiutare i bisognosi, gli orfani e ciechi, categoria alla quale era molto legato avendo sofferto in gioventù di una temporanea perdita della vista.

Alla sua morte, il Teatro Jovinelli fu diretto dai figli Arcangelo prima, poi Pasquale e Graziano. Per ultimi, dai figli di Pasquale, Franco e Marcello. Chiuso dopo un incendio nel 1982, il teatro fu venduto dalla famiglia ad una società milanese nel 1990 che tentò di farlo diventare un supermercato senza riuscirci però, grazie alla tenacia dei cittadini di Caiazzo che diedero vita ad una raccolta di firme senza precedenti per salvarlo.


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