CASERTA. Ingegnere Riccio, c’è anche la sua mano dietro il miracolo Centro democratico alle ultime regionali...
«Il risultato ottenuto, da molti definito miracoloso, è al contrario frutto di un lavoro costante e meticoloso messo in campo da un gruppo dirigente che si è distinto in questi due anni per la semplicità, l’umiltà ed il rigore nell’affrontare i temi della nostra Provincia. Ciò ha dato credibilità al soggetto politico Centro Democratico che ha raccolto adesioni di candidati giovani, qualificati e fortemente motivati che ci hanno consentito di ottenere un seggio nel parlamentino campano».
Il successo di Centro democratico, risente, ovviamente, anche di fattori esterni...
«Chiaramente ci ha favoriti la posizione strategica che ricopriamo nella coalizione di centrosinistra ma soprattutto siamo stati premiati per la coerenza e l’affidabilità che abbiamo sempre manifestato nei confronti del partito guida della coalizione ed ovviamente un grande Vincenzo De Luca che ha offerto al popolo campano un programma serio e fattibile di governo affinchè la nostra Regione potesse finalmente inziare quel percorso di cambiamento da tutti invocato».
Siete chiamati ad un compito importante a livello regionale: rappresentare un’area come il litorale che attende di essere rilanciata.
«Sarà Giovanni Zannini a rappresentarci nel parlamento campano, espressione di quel territorio della provincia di Caserta, il litorale domizio, che da anni è stato abbandonato e lasciato nel degrado più totale e che può rappresentare una grande risorsa per la Provincia di Caserta ma della Regione tutta. Zannini, nominato anche capogruppo di Centro democratico-Scelta Civica ha già garantito e assicurato tutto il suo impegno sia dal punto di vista amministrativo che politico».
L’appetito vien mangiando, come si pone Centro democratico rispetto alle prossime scadenze elettorali?
«Abbiamo l’ambizione, a questo punto di voler continuare a costruire la nuova classe dirigente “istituzionale” di questa Provincia, a partire già dai prossimi appuntamenti elettorali che vedono il capoluogo ma anche tanti altri comuni della Provincia di Caserta andare al voto. Intendiamo, non tralasciando una riorganizzazione più puntale del partito provinciale, impegnarci, con proposte concrete, per riempire quel vuoto politico che negli ultimi anni è stato caratterizzato dall’astensionismo e dal voto di protesta».
Quali sono le priorità di Centro democratico per la provincia di Caserta?
«Non sono più procrastinabili temi quali la sanità, l’istruzione, i trasporti, il settore energetico e le risorse naturali oltrechè il patrimonio storico-paesaggistico. Quanto alla Provincia di Caserta dovrà essere adeguatamente considerata, la dotazione infrastrutturale affinchè si possa colmare definitivamente il deficit infrastrutturale con investimenti mirati nella logistica e reti stradali e ferroviarie non trascurando assolutamente l’Interporto Sud Europa, una delle intuizioni più felici che la politica abbia mai avuto, quella stessa politica, che fino ad oggi non è riuscita a tramutare in concrete opportunità di lavoro e sviluppo».
Si è chiusa in queste ore l’ennesima querelle dimissioni che ha visto come protagonista il sindaco della “sua Marcianise” De Angelis.
«Sull’amministrazione De Angelis rischio di essere banale se affermo che l’attuale sindaco e la sua patetica maggioranza non è in grado di amministrare una città come Marcianise. I risultati dei suoi due anni di governo sono sotto gli occhi di tutti; la città è allo sbando più totale, incredula per le scelte inappropriate che il sindaco ha effettuato nell’individuare i suoi delegati (quasi tutti assessori non di Marcianise), indignata per lo stato di manutenzione in cui versano gli spazi pubblici, arrabbiata per aver perso ogni credibilità istituzionale e preoccupata per il futuro che gli si prospetta».
Cosa serve oggi a Marcianise?
«Marcianise, terza città, piu grande della Provincia di Caserta non merita tutto questo. Necessita di un governo stabile ma soprattutto guidato da un amministratore “puro” che abbia l’autorevolezza di compiere scelte importanti per il territorio e nello stesso tempo cogliere quel processo di cambiamento che inevitabilmente è in atto. Siamo passati negli ultimi anni da una città basata su un economia prevalentemente agricola ad industriale. Con la crisi dell’industria si è tentato di inseguire il mercato del terziario avanzato, abbiamo visto nascere importanti strutture commerciali come il centro campania, l’outlet, il polo della qualità e quello del corallo, senza però risolvere il problema dell’occupazione e dello sviluppo. Credo sia opportuno oggi sulla scorta di queste esperienze riflettere e confrontarci, partendo dalle nostre radici storico-culturali e magari riprogrammare la città tenendo conto della nostra vocazione produttiva e puntando alla logistica e i trasporti che, senza dubbio, per la posizione strategica ma soprattutto per la presenza dell’Interporto più grande del meridione, potranno garantire il lavoro e lo sviluppo auspicato».
Rosa Orlando
