18:00:32 Il Consiglio Comunale ha approvato la delibera proposta dall’assessore alle Attività Produttive, Emiliano Casale, riguardante l’istituzione del Regolamento comunale per le sale da gioco e per l’installazione di apparecchi da intrattenimento. Tante le novità contenute nel documento approvato dall’assise cittadina.
In primo luogo, è previsto che tutte le attività, sia quelle create ex novo che quelle già esistenti, dovranno adeguarsi alle prescrizioni contenute nel Regolamento. Inoltre, c’è stata l’abolizione dell’orario ininterrotto di apertura (il cosiddetto h24), prevedendo orari compresi tra le 9 e le 23, con una consecutività di massimo 6 ore. Altro argomento di fondamentale importanza è quello relativo alla distanza, fissata in un minimo di 300 metri, tra le sale da gioco e alcuni luoghi sensibili (scuole, università, chiese, compro oro ecc.). Questo limite vale sia per le nuove attività che per quelle già esistenti, che avranno 5 anni di tempo per adeguarsi.
“Caserta è uno dei primi Comuni campani – ha spiegato l’assessore alle Attività Produttive, Emiliano Casale – ad aver approvato un Regolamento di questo genere, che è severo e che deve essere considerato un esempio dai Comuni viciniori. Saremo equi con tutti, ma molto rigorosi, sia nei controlli che nelle sanzioni, che saranno applicate in ossequio a quanto previsto dal Tulps, il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Saremo particolarmente attenti a sanzionare quei locali che consentono l’ingresso dei minori, compiendo un reato molto grave. A breve partirà una verifica accurata dei locali per appurare il rispetto delle prescrizioni di legge”. L’assessore Casale, poi, si è soffermato sulla distanza tra le sale da gioco e i luoghi sensibili: “Abbiamo stabilito un limite di ben 300 metri tra queste strutture e alcuni luoghi particolarmente delicati. Abbiamo raddoppiato questa distanza rispetto a quella minima indicata dalla Conferenza Stato-Regioni. Con questo Regolamento – ha concluso Casale – intendiamo fare la nostra parte nella lotta alla ludopatia, puntando a ridurre di almeno il 50% la presenza di questo tipo di attività in città”. Protagonista, suo malgrado, della vicenda sale da gioco è stato il consigliere socialista Gianluca Iannucci nonostante abbia sempre detto sia nelle sedi istituzionali che pubblicamente di non volersi occupare della materia. Iannucci ha ribadito tale concetto anche questa mattina in consiglio comunale, con un gesto forte, giurando sulla bibbia mentre pronunciava la sua dichiarazione. «Non ho mai voluto partecipare alla stesura del regolamento, pur non esistendo alcun motivo di incompatibilità. Non mi sono interessato di parametri, distanze e di quanto possa essere inserito all’interno del regolamento per normare le sale scommesse – ha specificato Iannucci – mio malgrado qualcuno mi ha riversato addosso il peso della vicenda, sottoponendomi ad una tensione fortissima che, in qualche momento, sbagliando, non ho avuto la capacità di sopportare. Mi scuso, per questa ragione, con il presidente del consiglio, con alcuni consiglieri comunali, e con lo stesso sindaco per alcuni comportamenti avuti prima dell’assise. Mi sono lasciato sopraffare dalla tensione e ho avuto comportamenti che non mi appartengono né nei modi né nei termini e che, a prescindere da tutto, per il ruolo istituzionale che ricopro, non avrei mai dovuto avere. Vero è che, se da un lato il mio atteggiamento è stato deprecabile, lo stesso aggettivo va usato per quelle persone che, ad arte, mi hanno coinvolto in una vicenda di cui non conosco una virgola e della quale, mio malgrado, mi sono trovato a subire il peso. Per essere chiaro sul piano amministrativo il regolamento per le sale scommesse è, per me, come la criptonite di superman, una cosa da cui doversi tenere necessariamente a distanza».
