SAN PRISCO. A San Prisco continua la bagarre per l'emergenza rifiuti, entrata ormai nel vivo, provocata dal mancato versamento degli ultimi quattro stipendi agli operatori ecologici. 

Sull'argomento sono intervenuti i consiglieri comunali di 'LiberaMente Insieme' Salvatore Abbate, Annalia Curatolo, Rosaria Pasquariello, Filomena De Felice e Matrona Libertino, che fanno sapere: «Leggiamo sulla pagina Facebook di 'LeAli con D’Angelo Sindaco' alcune considerazioni sullo stato di disagio per la raccolta della frazione dell’umido. Letteralmente è scritto: ‘ Il mancato ritiro è dovuto a dinamiche estranee a questa amministrazione, riconducibili alla ditta deputata alla raccolta dei rifiuti e alla gestione commissariale'. 

La domanda che vorremmo porre al sindaco è la seguente: Perché a distanza di un anno e mezzo ancora opera sul nostro territorio una ditta commissariata a seguito  di interdittiva antimafia? Non c’erano forse i presupposti per la risoluzione del contratto e l’affidamento temporaneo ad altra ditta, in attesa di definizione delle procedure della nuova gara in essere presso la Sua delle Opere pubbliche di Caserta. Per favore, ci risparmi la scusa di costi maggiori, perché comunque ha aumentato la Tari di oltre il 20%.

Anche rispetto ai ritardi della nuova gara, indetta un anno e mezzo fa, riteniamo che questa amministrazione non sia immune da responsabilità, innanzitutto, perché andava disposta con immediatezza e non a dicembre del 2016 e poi perché si poteva scegliere una Sua, come quella istituita presso la Provincia di Caserta, che prevedeva tempi decisamente minori per l’intera procedura. Anche la qualità degli atti prodotti, vedi le richieste di integrazioni  della stessa Sua, ha contribuito a dilatare ulteriormente i tempi. Riteniamo, in conclusione che la responsabilità di tutto quanto sta soffrendo il territorio per una pessima qualità del servizio, stia soprattutto nella volontà ferma del primo cittadino di non aver voluto programmare un nuovo corso di gestione dei rifiuti che doveva necessariamente passare per redazione di un  dettagliato piano industriale, capace di individuare in modo chiaro e puntuale costi, modalità e responsabilità di ogni segmento del servizio.

Per tutto questo, invece che giustificazioni, per una volta il sindaco provi a riconoscere i propri errori e a ripartire daccapo».