11:08:14 CASERTA. Dopo otto mesi dal suo insediamento, presidente Magliocca ci traccia un primo bilancio della sua attività in Provincia alla luce della disastrosa situazione finanziaria in cui versa l’ente?

«Voglio partire con un esempio. Appena mi sono insediato tutti dicevano che non sarei riuscito ad accendere i termosifoni nelle scuole... Bene, quest’anno non solo abbiamo garantito il riscaldamento nelle ore diurne, ma lo abbiamo fatto anche di pomeriggio cosa che, per essere chiari, non succedeva nemmeno negli anni d’oro dell’ente. Abbiamo, finalmente, messo a regime lo stadio del nuoto realizzando parcheggi a pagamento, normalizzando il rapporto con le società sporive andando ad allontanare tutte quelle che non erano in regola con le quote con la Provincia. Questa cosa ci ha permesso di recuperare nel giro di pochi giorni un milione di euro. Abbiamo aperto un bar che abbiamo dato in gestione che ci garantisce economia così come abbiamo riattivato i pozzi di proprietà della Provincia, risparmiando il costo dell’acquista dell’acqua con una spesa di poche centinaia di euro. Grazie a questi accorgimenti, oggi lo stadio del nuoto produce un importante attivo che ci permette di sostenere altre spese come la sistemazione delle strade. Non abbiamo, sicuramente, effettuato interventi risolutori, ma, almeno, siamo in grado di garantire la piccola manutenzione».

In tema di rifiuti come vi siete mossi?

«Anche qui ci sono importanti novità. Abbiamo messo in campo un progetto che ci permetterà di recuperare una parte di Maruzzella tre, la più grande discarica presente su questo territorio, che consentirà ai Comuni di Caserta di poter avere un’autonomia di venti anni nello smaltimento dei rifiuti. Tale provvedimento si tradurrà in un risparmio per i comuni e per i cittadini che, così possono ridurre il costo della Tari».

Sta parlando di provvedimenti risolutivi. Come è stato possibile attuarli viste le difficoltà di bilancio dell’ente?

«Accanto ad un programma di risanamento incisivo che è andato a ridurre i costi e ad aumentare le entrate, abbiamo ottenuto un grande risultato all’Upi che ci ha permesso di ottenere un contributo di venticinque milioni di euro a fronte di uno di nove milioni così come è avvenuto nel recente passato. Grazie al contributo di alcuni miei amici tecnici conosciuti durante il mio impegno professionale a Roma, a titolo assolutamente gratuito, siamo riusciti a dimostrare che la somma che spetta Caserta nel riparto non è di nove milioni di euro, bensì di venticinque. Questa cifra ci ha permesso di poter rimettere in moto tante attività e di guardare con un ritrovato ottimismo al futuro».

C’è quindi la possibilità di andare a recuperare i fondi che non ci sono stati assegnati in passato?

«Ci stiamo provando, ma non sarà semplice. Non siamo di fronte ad una legge, ma ad un accordo tra le province per il riparto del fondo perequativo. I soldi vengono assegnati se tutte le province firmano. In passato un certo Sglavo ha firmato senza, evidentemente, documentarsi di quanto, realmente, sarebbe potuto toccare a noi. Io non l’ho fatto e abbiamo ottenuto, sicuramente, un cifra più congrua».

Prima parlava di ridurre i costi e aumentare le entrate: ci fa capire meglio?

«Ho già detto dello stadio del nuoto. In queste ore, stiamo provvedendo a rescindere il contratto con una società di recupero crediti della Terra di Lavoro la quale incassava un agio spropositato a fronte di somme minime restituite alla Provincia. E’ nostra intenzione internalizzare il servizio, affidandolo ai tanti amministrativi che la Provincia ha in organico in modo da avere più risorse a disposizione per far ritornare alla normalità anche l’attività della Terra di Lavoro».

Bilancio stabilmente riequilibrato e dissesto: quando si potrà tornare alla normalità?

«Puntiamo ad approvare il riequilibrio di bilancio con il nuovo anno in modo da ripristinare una gestione ordinaria dell’ente, anche perché la commissione liquidatrice sta procedendo in maniera spedita nel pagare le somme del dissesto».

Lei riesce ad avere un buon rapporto con i suoi consiglieri eletti anche in schieramenti diversi dal suo pur avendo un ruolo di partito importante come il coordinamento provinciale di Forza Italia.

«Non bisogna confondere i due piani. Un conto è il rapporto istituzionale e, un altro, è quello politico. L’ho detto anche in occasione della mia campagna elettorale quando sono stato eletto presidente nel parlare con i sindaci e i consiglieri che mi hanno votato. Sul piano istituzionale dobbiamo lavorare tutti per affrontare le problematiche di questa provincia».

Dove può arrivare questa Forza Italia?

«L’obbiettivo è il 20% alle europee. Ritengo che Forza Italia resti il riferimento guida della coalizione di centrodestra. Pur rispettando come alleati la Lega e Fratelli d’Italia, hanno dimostrato di avere dei limiti. La Lega è ancora un partito che vede nel Nord la sua base tanto è vero che non è stato nominato un ministro del Mezzogiorno. Fratelli d’Italia, invece, è ancora chiuso su se stesso. Forza Italia, invece, deve essere un partito di governo con un senso delle istituzioni forte, aperto al rinnovamento visto che, ancora tanti giovani si rivedono in questo progetto. Per fare tutto questo c’è bisogno di attivare i congressi che rappresentano un’occasione di confronto unica: chi vince governa, chi perde resta nel partito e fa opposizione dall’interno, ma, tutti assieme si lavora per il bene del partito e del territorio. Le ultime amministrative dicono che c’è una classe dirigente di Forza Italia forte con tanti sindaci ed amministratori eletti. Maddaloni ormai è una realtà consolidata. Molto presto provvederemo a nominare i commissari a Santa Maria e Mondragone, mentre a Caserta il partito sarà guidato da dirigenti che già sono a capo del partito e da altri che sono pronti a rientrare».

Tra due domeniche c’è il ballottaggio a Trentola, lei ha detto ufficialmente che sosterrà Sagliocco, mentre il suo predecessore Zinzi ha fatto lo stesso con Apicella.

«In questo momento il partito è guidato da me, piaccia o no e, a Trentola, Forza Italia sostiene Sagliocco. Il partito è un luogo di regole, tutti i candidati che ho nominato in questi giorni, sono tutti stati comunicati a Roma. Zinzi è un semplice consigliere regionale non può pensare di fare come vuole, anche perché il suo modo di fare politica ha solo rappresentato un tappo per Forza Italia. Non si può sostenere qualcuno solo perché è un nostro amico... ».