10:02:23 DE FILIPPO 10 e lode. Per lui ci vorrebbe anche il bacio accademico. Ha vinto al primo turno, ha sbaragliato tutti compreso le sue stesse liste, ha preso più voti di una coalizione eterogenea e grande, cosa mai successa prima. Meglio di così in questa tornata elettorale era impossibile fare.

GIAQUINTO 10. La fascia di sindaco, c’è poco da fare ce l’ha cucita addosso. E’ stato eletto per la terza volta sindaco di Caiazzo, ha vinto per la quarta volta di fila le amministrative nel suo Paese contro un avversario comunque temibile come Ruggieri grazie ad un gruppo solido che lo segue da anni.

FRANCESCO BARRETTA 10. La sua elezione ha un significato speciale per Cellole e per tutta la politica provinciale. Sapere che c’è un Barretta ancora a battagliare è una cosa che rende tutti felici. Ci piace immaginare, poi, che ci possa essere Angelo a guidare con il suo spirito il figlio. In bocca al lupo.

CAPUOZZO 10. Testa bassa, poco clamore e, anche questa volta, tra i più votati a Maddaloni. Ormai si deve considerare una realtà del panorama politico maddalonese. Andrea De Filippo sa di poter contare anche su di lui in questa difficile sfida che sarà il governo della città di Maddaloni.

EMIDDIO CIMMINO 8. Ha saputo fare il padre nobile, ha saputo guidare la squadra al successo senza essere invadente nonostante la sua figura ingombrante. Il risultato: Stellato è il nuovo sindaco di San Tammaro e il primo giorno di mandato ha potuto presentare anche la giunta. Bravo!

RICHETTI 7,5. Il portavoce nazionale del Pd è stato l’unico a capire che oggi la presenza del partito è importante sul territorio se si vuole davvero recuperare il terreno perduto. Gaudino e Campolattano avrebbero meritato molto di più per il coraggio avuto dai vertici romani dei democrat.

TOSTI 7. La Sinistra ad Orta di Atella esiste: con un pizzico di fortuna in più avrebbe potuto far eleggere anche un secondo consigliere comunale, ma il risultato raccolto resta tutto. Ora sarà importante ago della bilancia nel turno di ballottaggio in programma tra due domeniche.

GIUSEPPINA VENTRONE 7. Come è possibile non sedere in consiglio comunale con 340 voti? Chiedete a lei, con un risultato simile ci è riuscita anche nella tornata dello scorso anno... Prima dei non eletti in Calatia libera e oggi prima dei non eletti in Maddaloni green. Non si può dire sia una fortunata...

LAURETANO 5. Il figlio di Barretta doveva essere nella sua lista perché, lui era il vicesindaco scelto da Angelo e, invece, non è stato così. Alla fine ha perso le elezioni con un importante 48%. Gli è mancata la ciliegina sulla torta, la spinta in più che Francesco Barretta gli avrebbe garantito. Peccato.

CORTESE 5. Contro questo De Filippo era oggettivamente difficile pensare ad un risultato diverso, ma, da lui, con quelle liste che lo sostenevano ci si aspettava di più. E, invece, è andato sotto ai suoi candidati non riuscendo mai a rappresentare quell’alternativa al sindaco uscente.

IL M5S 4. Da dominatori assoluti della scena a comprimari in tre mesi. Stiamo parlando di elezioni diverse, è vero, ma, certamente dopo aver ottenuto una percentuale superiore al 50% in provincia alle politiche, ci si aspettava che il M5S potesse essere competitivo per la vittoria almeno in qualche comune.

LISTE CIVETTA DI LETINO 0. In un Comune dove si diventa sindaci con 257 voti, avere otto candidati alla fascia tricolore è, a dir poco, ridicolo. Lo è di più se si pensa che sei di questi non hanno preso voti, ma hanno sfruttato la legge solo per ottenere qualche giorno di permesso a lavoro...