19:31:04 In una fase storica in cui la novità, il cambiamento, rappresentano le nuove parole d’ordine della politica, la provincia di Caserta ha scelto di andare in controtendenza e di affidarsi ad amministratori di lungo corso, di comprovata esperienza che, evidentemente, lo dicono i numeri, garantiscono, in un momento storico particolare come il nostro, maggiore affidabilità.
L’elezione di Ambrosca a Cancello Arnone, di De Filippo a Maddaloni, di Esposito a Lusciano, di Fusco a Riardo, di Giaquinto a Caiazzo, di Stellato a San Tammaro, sono la prova di come, i cittadini abbiano scelto sindaci che già hanno amministrato, che già hanno dato prova di capacità. Parlare di revisionismo, forse, è prematuro, ma, certamente, la visione della politica che viene fuori dalle urne del 10 giugno è totalmente diversa da quella del 4 marzo. Quella chiazza gialla monocolore che ha permesso l’elezione di dieci parlamentari, si è tramutata in qualche sparuto puntino… A Maddaloni, addirittura, rispetto ad un anno fa, il Movimento 5 stelle raccoglie meno voti alle amministrative nonostante due parlamentari e un 55% di consensi ottenuto in città appena tre mesi fa… Si è sempre detto, è chiaro, che un conto sono le politiche e un altro le amministrative, ma nemmeno i pentastellati si aspettavano una flessione del genere…
L’altra particolarità di questa tornata è che se da un lato c’è stata una flessione, dall’altro, certamente non si può parlare di una risalita dei partiti tradizionali che, anzi, nel difficile compito di ritrovare se stessi sonnecchiano e non riescono a governare i processi. Il Pd, prosegue nel suo momento di confusione totale, e lascia soli anche quei temerari che, a dispetto di tutto e tutti, credono in una bandiera e nei valori che rappresenta. Angelo Campolattano a Maddaloni costruisce voto a voto la percentuale che consente al Pd di essere vivo, investendo su un manipoli di giovani, che, con entusiasmo e determinazione, ha gettato con l’imprenditore medico le basi per la costruzione di un centrosinistra rinnovato. Ancor più lo fa Vincenzo Gaudino ad Orta di Atella che riesce a portare al ballottaggio Andrea Villano grazie ad una squadra giovane e tenace. E, meno male, che da Roma, almeno qualcuno come il portavoce nazionale Richetti se n’è accorto e ha dato ad entrambi un segnale di presenza e vicinanza del partito con la sua presenza a Maddaloni ed Orta di Atella. La musica, certamente, non è migliore per il centrodestra… Non c’è traccia della Lega che, pure, alle politiche aveva raccolto un incoraggiante 8%. Forza Italia si riaffaccia al successo in alcune realtà soprattutto grazie al radicamento personale dei suoi uomini, vedi Giaquinto a Caiazzo, ma vive uno scontro fratricida a Trentola Ducenta dove il ballottaggio tra Sagliocco e Apicella vuol dire anche un faccia a faccia tra il neo coordinatore provinciale Magliocca e l’ex responsabile Zinzi. Alla luce di questa situazione, per molti, la strada più comoda è stata quella delle civiche che hanno accolto tutto e tutti superando così, molti steccati ideologici. E, allora, chi ha vinto le elezioni? Certamente i sindaci, ora dovranno dimostrare di saper governare…
