MADDALONI. Giusy Pascarella, la nomina di Paolo Russo a commissario provinciale, può rappresentare l’opportunità per un suo rientro in Fi?
«Dopo la mia uscita in polemica con il partito dove ho militato per quasi vent’anni, ho atteso restando alla finestra sperando sempre che qualcosa potesse ancora cambiare in Forza Italia ma dopo l’ennesima mossa “Napolicentrista”, avvenuta con la scelta meritocratica e democratica del nuovo coordinatore della provincia di Caserta, mirata solo ad occupare poltrone in vista delle prossime politiche in virtù dei collegi che includerebbero Nola, feudo dei Russo, con alcune città della provincia, inclusa Maddaloni è arrivata in piena coscienza e senza ulteriori ripensamenti il momento di voltare pagina e guardare oltre».
Di cosa ha bisogno, in questo momento, sul piano politico, la provincia di Caserta?
«Questa provincia è trafitta da una crisi politica profonda, senza riferimenti forti e per un’amministratore del territorio che ha bisogno di dare un contributo politico, deve poter seguire una linea politica che dia delle risposte concrete attraverso una progettualità. C’è bisogno di un partito che abbia una libertà di pensiero , che sia inclusivo e che abbia il coraggio di arruolare persone capaci di esprimere delle idee e che abbiano a cuore il Bene Comune, senza fare l’analisi del DNA. Un partito che sia a servizio del cittadino, che ascolti le istanze e le faccia proprie per poi agire nelle sedi opportune che siano Regionali e Nazionali».
Dopo l’uscita da Forza Italia si è guardata attorno. Quale sarà il suo futuro?
«In questi mesi ho incontrato responsabili di segreterie e di partiti regionali di vari schieramenti, in alcuni casi si parla di ricambio generazionale e di nuova classe dirigente ma è solo un modo di poter fare numero, senza alcun interesse per il territorio, in altri ho trovato disponibilità e apertura soprattutto per affrontare i temi che interessano la città di Maddaloni a breve prenderò la decisione che mi porterà ad intraprendere un nuovo percorso e sono certa che al di là degli schieramenti e dei colori politici ci sarà una nuova stagione di entusiasmo e passione politica, insieme a chi come me ha sempre creduto che la politica debba essere uno strumento che sia al servizio del cittadino».
Come vede la maggioranza di Maddaloni dopo la sua uscita?
«In queste ore, ho ascoltato appelli all’unità anche con l’opposizione per cercare di risolvere i problemi di Maddaloni. Il bene comune, è, sicuramente, l’obiettivo principale di chi amministra e fa politica ed è quindi giusto che si miri a quello. Questi stessi sentimenti non li ha registrati, però, in campagna elettorale quando si è badato più a puntare l’indice contro chi si è posizionato diversamente che a ricercare questo senso di responsabilità. Su Villaggio e interporto si è fatta campagna elettorale con autorevoli esponenti ai quali oggi è giusto chiedere conto sulle risposte che si erano impegnati a dare».
