16:58:33 ALIFE. Una presentazione, quella di sabato 19 maggio presso la sede di Porta Napoli, molto ricca di contenuti e di patos quella della Prima di Salvatore Cirioli. Una straordinaria folla di cittadini che hanno ascoltato per ore il tanto che c’era da dire e i meravigliosi candidati che c’erano da presentare, “con qualcuno in meno perché noi non vogliamo riempilista”, come ha dichiarato Cirioli.

“In queste ore mi sono resa conto che molte persone non sono libere di votare chi vorrebbero, allora vi esorto a riflettere: la nostra Costituzione ci regala un principio importante ed inviolabile, la libertà di pensiero, che trova la sua massima espressione nel diritto di voto. Siate liberi”. Ha ricordato l’avvocato trentaseienne Adele Santagata.

“Per troppi anni Alife è stato lasciato dormire senza politiche di sviluppo, abbiamo il dovere, dopo il risanamento delle casse comunali, di progettare il futuro di questa cittadina”. Ha dichiarato l’agronomo Diamante Pitò, candidato che rappresenta con la sua famiglia, inoltre, un’encomiabile realtà agricola del territorio.

“Noi, insieme a voi, abbiamo rotto il sistema. Cambiamo insieme le cose, riscopriamo, uniti, il piacere di essere alifani a parole e a fatti”. Più combattiva di sempre la studentessa Debora Zazzarino che ha aggiunto: “Ci siamo trovati di fronte a un bivio, avremmo dovuto scegliere ancora una volta la strada della falsità? Potrei essere vostra figlia, io ho scelto l’onestà”.

Un articolato intervento quello dell’ingegnere Gianfranco Di Caprio che, come suo solito, ha dimostrato quanto sia facile strumentalizzare argomenti molto delicati, come quello del dissesto. Alla luce del fatto che qualcuno in cambio di un voto pare che vada dicendo che addirittura farà uscire Alife dal Dissesto ha chiarito che, per legge, la delibera non è revocabile. Sul famigerato aumento delle tasse ha precisato: “LIMU + la TASI sulla prima casa non si pagano. Su seconde case l’aliquota è passata da 9.2 a 10.6, quindi il 15% in più. IMU sui terreni agricoli: se si è imprenditori agricoli non si paga, altrimenti è passata da 7.6 a 10.6. Poi c’è l’addizionale IRPEF che cresce dallo 0.3% allo 0.8% ma, considerato il suo importo molto ridotto, è accettabile.

“Il dissesto è stato votato in Consiglio Comunale all’UNANIMITA’, inutile oggi dire sciocchezze fuori i bar”. Ha subito esordito Salvatore Cirioli, che ritornando sul dissesto ha affermato: “Non dimentichiamo che a fronte di una nostra chiusura a meno 7milioni di euro la Corte dei Conti ci ha guidato verso una situazione di 14milioni di euro ma si sta per chiudere il consuntivo 2016 e pare si parli di 15/16milioni di euro.  L’alternativa sarebbe stata continuare ad approvare Bilanci falsi e questa sarebbe stata una soluzione che va contro i principi intoccabili di “Uniti per Alife”: trasparenza, legalità e onestà. Il primo termine è un principio costituzionalizzato all’art. 97 ed è l’antidoto della corruzione; il secondo significa molto semplicemente “rispetto delle regole” e sul terzo c’è poco da fare: Onesti si nasce, non si diventa”.